Gianni Moretti – Entre chien et loup
Il MAC di Lissone ospita una mostra personale di Gianni Moretti composta da una decina di opere che saranno disseminate al pianterreno dell’edificio, intervallando e/o interferendo con gli altri progetti espositivi del museo.
Comunicato stampa
Il MAC di Lissone ospita una mostra personale di Gianni Moretti composta da una decina di opere
che saranno disseminate al pianterreno dell’edificio, intervallando e/o interferendo con gli altri
progetti espositivi del museo. La mostra, curata da Martina Cavallarin e Alberto Zanchetta, si ispira
all’espressione ENTRE CHIEN ET LOUP (terminologia che identifica una situazione in cui non si è
certi di cosa si vede o non si vede, generando un’indefinitezza che trae in inganno e rischia di
scambiare gli uni per gli altri). La locuzione francese non fa però specifico riferimento alla luce,
come accade per il termine anglofono twilight, bensì all’effetto che ha sulla visione, che consiste
nel fallimento di saper distinguere le differenze tra un cane e un lupo.
Come spiega Martina Cavallarin: «Gianni Moretti indaga ed espande organismi al limite del
collasso, opera sull’ipotesi del fallimento inteso come un insieme di prove e condizioni propositive,
sulla reiterazione che implora un’uguaglianza che è solo simile, ma mai identica, sullo spazio
d’esistenza che evidenzia continuamente un’imperfezione narratrice di verità o di verosimile. La
sua forma artistica contiene la specificità di perseguire lo srotolarsi dell’errore e l’irresistibile,
inconscia volontà di lavorare sul falso identico, ovvero sulla sedimentazione delle forme, sul
mettersi in gioco come un equilibrista che esercita senza rete, sull’indagine lenticolare che esplora
i materiali e li tocca con una passione e una delicatezza da amante perduto. Un falso identico che
contempla lavori differenti, anche se solo linguisticamente, un’ipotesi di arte relazionale che si
moltiplica tra analisi più intimiste o maggiormente rivolte al sociale. Arte quindi pronta a
denunciare, ma in stato di apparente silenzio, arte che si svela attraverso la lateralità di frammenti,
carte, indugi, ossessioni, raffinatezze, mutazioni, poesie».
L’esposizione al Museo d’Arte Contemporanea di Lissone si propone come una catalogazione
spontanea, un’evidenza che contempla il fallimento della visione, uno sfasamento della percezione
provocato dalla presenza di opere eterogenee, dal carattere spurio e ambiguo, perché in costante
“esercizio di mutazione”. Aspetti che si riassumono nel titolo della mostra, ENTRE CHIEN ET
LOUP, il cui significato è legato a un’accezione francese del XIII secolo, già presente in un testo
ebraico del II secolo a.C., che recita: quand l'homme ne peut distinguer le chien du loup.
Gianni Moretti è nato a Perugia nel 1978, vive e lavora tra Milano e Berlino. Disegno, installazioni e mixed
media sono le tecniche utilizzate nella sua ricerca, la quale si focalizza sulla scoperta del limite e della
struttura di vari tipi di organismi. Dal 2003 il suo lavoro è stato presentato in varie mostre personali: M.A.R.S.
di Milano, Otto gallery di Bologna, Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro, Changing Role - Move Over
Gallery di Napoli, Gaya Art Space di Bali, Basilica Palladiana di Vicenza, Galleria Michela Rizzo di Venezia,
Montrasio Arte di Milano, Galleria Officina 14 di Roma. Tra le mostre collettive recenti: On cloud seven,
C.A.R.S., Omegna (VB) - Minima Marginalia, Dolomiti Contemporanee, Taibon Agordino (BL) - Undici
allunaggi possibili, Palazzo Zenobio per l'Arte, Venezia - Dà fuoco al fuoco / acqua all’acqua / e ciò ti basti,
Sala Dogana, Palazzo Ducale di Genova – Chain Reaction cap.1 L’appeso, La sospensione, Still life,
ARTcore contemporary art project, Bari - Follow the broken, Kreuzberg Pavillon Neukoelln, Berlino - Round
the Clock, Spazio Thetis, Evento collaterale della 54° Bienn ale di Venezia.