Gianni Moretti / Maria Elisabetta Novello – Au milieu
Whitelight Art Gallery, in occasione di ArteFiera 2016, presenta la bipersonale di Gianni Moretti e Maria Elisabetta Novello. Il progetto AU MILIEU, a cura di Martina Cavallarin, sarà inserito nel circuito di Art City White Night.
Comunicato stampa
Whitelight Art Gallery, in occasione di ArteFiera 2016, presenta la bipersonale di Gianni Moretti e Maria Elisabetta Novello. Il progetto AU MILIEU, a cura di Martina Cavallarin, sarà inserito nel circuito di Art City White Night.
AU MILIEU è un progetto che si snoda tra il piano di lavoro elaborato dal critico, lo studio in cui l'artista elabora il progetto, l’abitazione delle opere stabilito dal curatore e gli artisti, l’ambito spaziale al quale è destinato il lavoro e infine tra opera e fruitore, quindi tra evento d’arte e spettatore. Si tratta di declinazioni che intendono esercitarsi sul concetto di traccia, mappatura, appoggio, percezione, intercessione ed empatia, attenzione e incontro. Il respiro concettuale che affiora è l’importanza di ciò che sta “nel mezzo” che in AU MILIEU si concentra sul concetto di protezione e che sfocia nel “coefficiente d’arte”, lo spettatore, che partecipa e si abbandona all’opera aumentandone potenza e significato.
Mantenendo una linea in costante allerta per le condizioni stesse in cui svolge l’indagine attivata dal critico, Gianni Moretti e Maria Elisabetta Novello costruiscono un percorso che prevede un procedimento per indizi, nella zona di mezzo, e che si esplica nell’esposizione tra installazioni e l’inciampo del visitatore con esse, all’interno di traiettorie fisiche e temporali che generano nuovi sviluppi del senso e della comprensione. AU MILIEU agisce e si sposta oltre le coincidenze storiche e le incidenze culturali, gareggia in un terreno ad alta densità tellurica con filigrane capillari che gli artisti intrecciano e tramano con cura, in una dimensione infinitesimale, quella stessa linea solo pensata che mi piace identificare con l’ente che Marcel Duchamp nomina inframince. Il piccolo intervallo tra due cose, la durata e le coordinate che scientificamente non si possono misurare né distinguere e tra le quali si amplificano il fallimento e la perdita.
AU MILIEU è essenzialmente la zona della contaminazione, l’ibrido che smarrisce la griglia schematica della percezione convenzionale elevandosi in evidenza con una crescita a dosi chimiche calibrate e regolamentate, l’accadimento non eclatante azionato dall’opera, dalla registrazione dei movimenti nello spazio espositivo, da codici da impiegare e protocolli artistici e sociali da legiferare. Come spiega Gilles Deleuze “tra le due pieghe corre l’infra-piega, lo Zwiefalt, la piegatura dei due piani, la zona d’inseparabilità che funge da cerniera o cucitura.”
AU MILIEU tende a tracciare una nuova e più adeguata narrativa della società contemporanea, organismo senza soluzione di continuità e in stato di complessa mutazione nel quale anche chi attiva un piano ideativo, il critico e chi lo dispone nello spazio, il curatore e gli artisti, e chi lo rivela ovvero l’opera, è disposto dallo spettatore: il paradigma è nella direzione di una nuova legislazione del modo d’intendere la società e le forme di aggregazione e interazione che vi circolano e delle quali l’arte rappresenta l’elemento cardine atto al dialogo, al confronto, alla condivisione partecipata che va dall’individuo alla collettività.
La mostra prevede un’opera a tiratura limitata creata a tre teste e quattro mani, ovvero pensata dal critico e dagli artisti e realizzata concretamente dai due artisti, per una pratica olistica e di investigazione prevista e auspicabile nell’arte contemporanea, che prende vita dalla verbalizzazione per esplicarsi nella visualizzazione. Nello spazio espositivo due installazioni a dimensioni ambientali, si snodano con andamento geometrico, da soffitto e pavimento, un percorso verticale teso al vuoto nel caso di Moretti e orizzontale teso al pieno nel caso di Novello, e una serie di lavori a parete.
Cenni biografici Gianni Moretti :
Gianni Moretti (Perugia, 1978), vive e lavora tra Milano e Berlino.
Tra le mostre collettive e personali: Mongin Art Space, Seoul (Corea del Sud); Museo MAR, Ravenna; Museo d’Arte Contemporanea, Lissone (MB); Museo di Palazzo Poggi, Bologna; Mestna Galerija, Nova Gorica (Slovenia); Palazzo Zenobio, Venezia; I.S.C.P., New York (USA).
Nel 2011 partecipa a “Round the Clock”, evento collaterale della 54° mostra internazionale d’arte - La Biennale di Venezia.
Ha collaborato con il teatro ed è stato selezionato per residenze artistiche a New York, Seoul e Berlino.
Tra i riconoscimenti ottenuti: Nel 2013, Finalista Premio Terna 05, Roma; Premio SetUp 2013, Bologna; Premio d’Arte Rugabella 2011, Milano; Premio San Fedele 2007, Milano; XXIII Premio Oscar Signorini 2006, Milano; Premio Accademia Olimpica Nazionale 2006, Roma; Premio Iceberg 2005, Bologna; Premio Nazionale delle Arti 2003, Roma.
Cenni biografici Maria Elisabetta Novello:
Maria Elisabetta Novello (Vicenza 1974) ha esposto in numerose mostre personali e collettive, in spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero.
Tra le sue importanti mostre del 2015 si segnalano “Per una gioiosa entropia” Alessandra Lazzaris Maria Elisabetta Novello, Casa Cavazzini Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Udine, del 2014 “Sesta edizione Premio della Fondazione VAF, Schaufler Foundation, Schauwerk Sindelfingen, Stadtgalerie Kiel, con l’assegnazione del Primo premio VI edizione Premio fondazione VAF - Palazzo Della Penna, Perugia.
Nel 2013 “ Transparency belongs to Citizens Blumm Prize” vincitrice Primo Premio, Ambasciata Italiana di Brussels, nel 2012 Menzione giuria Premio Combat in pittura, Museo Civico G. Fattori ex Granai Villa Mimbelli, Livorno, nel 2010 Premio Arti Visive, San Fedele, Milano e nel 2007 vincitrice Primo Premio al concorso ManinFesto a cura di Francesco Bonami, promosso dal Centro d’Arte Contemporanea di Villa Manin di Passariano (Udine).
Le sue opere si trovano nelle importanti collezione del MART di Rovereto e della VAF – Stiftung Collection.