Gigi Piana – Intrecci_in_tessuti
In Intrecci_in_tessuti, mostra personale di Gigi Piana, saranno presentati a Biella i recenti lavori dell’artista, già apprezzati dal pubblico e dalla critica a Bologna all’interno di SETUP (gennaio 2014).
Comunicato stampa
In Intrecci_in_tessuti, mostra personale di Gigi Piana, saranno presentati a Biella i recenti lavori dell'artista, già apprezzati dal pubblico e dalla critica a Bologna all'interno di SETUP (gennaio 2014). Gigi Piana è un artista che sa rinnovare la propria ricerca tenendo fede ad un criterio di autenticità e di rispetto nell'uomo e nell'arte e, dall'estate del 2013, ha concentrato la sua creazione artistica sul tema dell'intreccio, della trama e della disgregazione, senza tralasciare la sua cifra stilistica: l'uso di materiali trasparenti e duttili.
Le serie di lavori presentati in mostra saranno tre: Disgregazione, Intrecci d'identita e Heard-t.
Digregazione
Il mondo si disgrega in conflitti, crisi di valori o si ricompone secondo nuovi disegni e paradigmi, mentre un filo rosso o colorato ne delinea i confini, come a segnare limiti concettuali più che fisici.
Gigi Piana disegna nuove geografie, creando inedite mappature. Grazie alla tecnica dell'uso di strisce in PVC trasparente, Piana crea planisferi, "l'immagine per eccellenza dell'ordine e del disordine, del caso e della necessità" (J. C. Amman, Dare tempo al tempo), dove la mappatura del mondo è geografia di un contemporaneo che ha confini precari e dove, come nel caso del lavoro con inserti specchianti, chi guarda l'opera entra nel mondo come protagonista e attore. È questa un'occasione speciale per entrare nella storia, nel tempo, nel racconto, nell'esperienza, per agire e per rendere l'opera unica e irripetibile.
Intrecci d'identità
I suoi ritratti sono mappe dell'Io come i planisferi sono per mutua reciprocità i ritratti del mondo: entrambi rappresentano delle storie basate sulla somiglianza, sulla aderenza ad un'idea reale dell'individuo o del mondo ma con variabili di disturbo nella consapevolezza che se tutto cambia, tutto è instabile e viviamo come equilibristi, anche la nostra immagine e l'immagine che abbiamo del mondo è in divenire.
In un mondo globalizzato, di fragili relazioni e di accumulo di memorie personali e collettive, demandate ai server saturi delle storie di tutti, guardare la propria immagine come la trama di un tessuto che compone il volto ritratto consente di cogliere delle imperfezioni, sfasamenti che arricchiscono la figura anziché impoverirla, come se il volto come paesaggio umano non possa essere amato se troppo perfetto. Il senso orizzontale delle strisce intersecato da quello verticale dà rilievo alla figura, gli consegna un certo volume e lo anima.
Durante il periodo della mostra sarà possibile su prenotazione farsi realizzare dall'artista il ritratto proprio o di chi desiderate. Si potrà anche usufruire del set fotografico allestito nello spazio espositivo per farsi scattare una foto da usare per la realizzazione dell'opera-ritratto di Gigi Piana.
Heard-t
In questa recentissima serie di opere Gigi Piana evolve la sua ricerca: dai planisferi, che comprendono e inglobano l'umanità tutta, ai ritratti che non sono altro che la pluralità dell'umanità esemplicata in un singolo individuo, passa al nudo dei corpi, al loro intreccio e contatto.
In Heard-t indaga nel corpo femminile e maschile che si intreccia e si unisce per creare la magia del rito dell'amore, non simbolico ma fisico. I corpi uniti producono una luce, che spirito e carne danno origine ad una delle esperienze più arcaiche e primigenie della vita.