Gilbert Garcin / Cristina Vatielli
Mostra doppia personale: un’ampia selezione di opere di Gilbert Garcin che coprono un arco temporale di circa vent’anni e la mostra di Cristina Vatielli intitolata “Le donne di Picasso”.
Comunicato stampa
Per la prima volta a Roma, e a 9 anni dalla sua prima e unica mostra a Milano del 2007, a cura di Paola Stacchini Cavazza, la Galleria del Cembalo presenta un’ampia selezione di opere di Gilbert Garcin che coprono un arco temporale di circa vent’anni.
Realizzate in studio, utilizzando piccole sagome di cartoncino e una sapiente, quanto semplice, illuminazione, le sue immagini pongono domande universali sul senso dell’esistenza. Con rispetto, ma senza complessi, l’autore attinge all’opera di pittori, d’illustratori e di cineasti. E proprio al cinema, all’aspetto di Monsieur Hulot di Jaques Tatì, con indosso impermeabile e cappello, si ispira Gilbert per la creazione di Mister G.
Scrive di lui Yves Gerbal nella prefazione del libro Faire de son mieux (Filigranes Éditions, 2013): “Non capita tutti i giorni in effetti vedere un uomo consacrarsi alla vendita di apparecchiature per l’illuminazione e poi attendere il momento della pensione per dedicarsi all’arte della LUCE. Ed è altrettanto insolito che un dirigente d’azienda intraprenda una seconda carriera in campo artistico e superi di gran lunga il livello di dilettante”.
Gilbert Garcin nasce a La Ciotat, una località francese vicino a Marsiglia, nel 1929. Dopo essersi laureato in Economia, ha diretto una società di importazione di lampadari. All’età di 65 anni, una volta in pensione, vince un premio fotografico che gli consente di seguire un workshop in occasione di Rencontres Internationales di Arles, durante il quale scopre ed apprezza le potenzialità del fotomontaggio, che diventerà la base del suo lavoro fotografico.
Negli ultimi 15 anni, Garcin ha pubblicato diversi libri ed ha partecipato a numerosissime esposizioni. In linea con il suo desiderio di condividere con il grande pubblico le sue idee sulla vita e sul mondo, il suo lavoro è stato esposto in tutto il mondo ed è presente in numerose collezioni, pubbliche e private, tra le quali Fonds National pour l’art Contemporain, Francia, Fonds Communal pour l’art Contemporain de Marseille, Maison Européenne de la Photographie, Artothèque de Veendam, Artothèque de Nantes; Artothèque de Vitré; Médiathèque de Miramas, Fondation Regards de Provence, Galerie du Château d’Eau, e la West Collection a Philadelphia.
http://www.gilbert-garcin.com/Italie.htm
Le donne di Picasso
16.4 > 18.6.2016
Ispirato allo spettacolo teatrale Loves of Picasso di Terry D’Alfonso la mostra di Cristina Vatielli, curata da Annalisa D’angelo, si compone di otto grandi ritratti che rappresentano ciascuno le donne che hanno maggiormente influenzato la vita sentimentale e lavorativa di Pablo Picasso: Olga Khokhlova, Eva Gouel, Fernande Olivier, Marie Thérèse Walter, Dora Maar, Francoise Gilot, Gaby Depeyre, Jacqueline Roque. Dichiara l’autrice: “La scelta dell’autoritratto è stata dettata dalla volontà di immedesimarmi nelle personalità di ciascuna donna che, seppure profondamente diverse tra loro, sono legate dall’amore totalizzante per lo stesso uomo”.
Lo studio delle personalità e della psicologia delle amanti ha portato alla scelta di luoghi che le rappresentassero nell’essenza del loro intimo. Gli abiti, realizzati da Fabric Factory, sono legati al tempo in cui sono vissute e, nella trasposizione fotografica, diventano interpretazione della loro storia.
Quasi tutte le amanti di Picasso, infatti, hanno subìto la potenza del sentimento dato al pittore, con conseguenze spesso drammatiche. Donne attraenti, alcune appartenenti al mondo degli artisti, altre giovanissime e ignare della statura di Picasso, divennero a turno – ma anche più di una contemporaneamente – sue muse, modelle, amanti, vittime sacrificali.
Cristina Vatielli è una fotografa italiana che vive e lavora a Roma.
Ha iniziato la sua carriera fotografica come assistente e post-produttrice e collabora dal 2004 con il fotografo Paolo Pellegrin. Dopo essere stata rappresentata dall’agenzia Prospekt, attualmente lavora come freelance. I suoi lavori si dividono tra reportage di carattere storico sociale e progetti di ricerca personale, tra cui un progetto a lungo termine sulla Memoria della Guerra Civile in Spagna. Ha collaborato con le maggiori testate italiane e internazionali e alcuni dei suoi lavori hanno ricevuto riconoscimenti tra cui l’IPA (International Photography Awards), il MIFA (Moscow international Foto Awards) e il Sony Awards.