Gildo Becherini – Forme nel vento
La Galleria della Tartaruga ospita per la seconda volta una mostra personale di Gildo Becherini, pittore amante del mare e di tutto ciò che vive intorno ad esso.
Comunicato stampa
La Galleria della Tartaruga ospita per la seconda volta una mostra personale di Gildo Becherini, pittore amante del mare e di tutto ciò che vive intorno ad esso.
Così, infatti, in passato, ha descritto la sua pittura Elio Matassi, professore di Filosofia morale: “Pittore che dell’antico genere della pittura di mare offre una rielaborazione inedita, ricca di soluzioni tecnicamante e stilisticamente originali e, in maniera particolare, del tutto irriguardose dei canoni consueti a cui i pittori di mare si attengono in genere con puntiglioso scrupolo. Gildo Becherini si concentra sul tema della vela, testimonianza di una dimensione più intuita che rappresentata e, in modo particolare, di una ricerca sul movimento condotta stravolgendo i valori prospettici canonici e, spesso, con l’ausilio di tecniche finalizzate a enfatizzare il dinamismo e la tridimensionalità della composizione.”
E acutamente ha saputo scrivere il critico d’arte Vittorio Esposito: ” Gildo Becherini ha la capacità di rielaborare in termini di effetto cinetico assolutamente imprevedibile il principio del movimento concretizzato in una mobilità apparente dell’immagine. Becherini, nel trattare il tema della vela,”o meglio del triangolo-vela usato come escamotage geometrico per rappresentare la forza vento”, guarda oltre la mera raffigurazione di una regata di una sequela di barche in navigazione, di un vortice di vele e scafi superando i luoghi comuni del figurativo. Con atteggiamento dialettico osserva la “realtà” da un punto di vista che gli consente una visione dinamica dell’evento rappresentandolo in forme geometriche o geometrizzanti. La pittura di Becherini ha radici ben fondate nella tradizione di avanguardia (in particolare del Futurismo) ma con risultati ritmici ottenuti con calcolate sovrapposizioni o con accostamenti illusionistici di elementi in serie (le vele) che si incontrano in un andamento divergente dei piani con altre serie degli stessi elementi. Con segno grafico preciso ed elegante, Becherini tramuta in vibrazioni luminose le sue barche a vela che, come aquiloni, sembrano librarsi nell’aria più che solcare un mare intuito più che rappresentato. I suoi sentimenti di artista e marinaio si riflettono nelle composizioni attraverso i coinvolgenti accordi cromatici che precisano i contenuti di una pittura strutturata in forme sapientemente organizzate non finalizzate alla mera rappresentazione di un evento raffigurato nei minimi dettagli. La mia è una ricerca di sintesi – specifica Gildo Becherini – quello che mi interessa è usare la pittura come mezzo per restituire la sensazione del movimento concentrandomi sul moto del vento e del mare. Certo ad un navigatore esperto certe incongruenze non sfuggono, a partire dalla posizione delle mie barche, che raramente corrisponde alla direzione del vento. Ma sono errori voluti: l’imitazione della realtà non è la strada migliore per arrivare alla sua essenza”.