Gillo Dorfles. La sua Paestum
Gillo Dorfles torna nella sua amata Paestum a 2 anni dalla sua scomparsa con una mostra a lui dedicata per celebrare e rendere omaggio al sodalizio che, in circa vent’anni, l’artista e critico d’arte triestino ha saputo tessere con il territorio pestano e la sua comunità.
Comunicato stampa
Gillo Dorfles torna nella sua amata Paestum a 2 anni dalla sua scomparsa con una mostra a lui dedicata per celebrare e rendere omaggio al sodalizio che, in circa vent’anni, l’artista e critico d’arte triestino ha saputo tessere con il territorio pestano e la sua comunità.
Dal 17 settembre 2020, negli spazi della Torre 28 dell’antica cinta muraria di Paestum, verrà esposta una raccolta di circa cento opere tra materiali minimi, tele, grafiche e ceramiche, realizzate durante i numerosi soggiorni pestani di Dorfles quando, lontano dalle grandi città del nord, l’“angelo della critica” tornava a dipingere.
“Gillo Dorfles. La sua Paestum”, a cura di Nuvola Lista e Antonello Tolve, nasce da una collaborazione tra il MMMAC | Museo Materiali Minimi d’Arte Contemporanea e il Parco Archeologico di Paestum e Velia, con il sostegno economico della Regione Campania e il patrocinio del Comune di Capaccio Paestum.
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La mostra di Dorfles negli spazi del Parco Archeologico di Paestum e Velia, si pone in continuità con le installazioni di arte contemporanea già presenti a Paestum come l’opera “Tempi Prospettici” di Carlo Alfano nel museo o “Il Cavallo di sabbia” di Mimmo Paladino nell’area archeologica.
“Quando mi è stata proposta una mostra su Gillo Dorfles nella Torre 28 di Paestum sono rimasto entusiasta – dichiara il direttore del Parco. – L’intenso rapporto che Gillo aveva con il sito di Paestum e che emerge chiaro nelle sue opere d’arte lo pone tra i protagonisti del Novecento che hanno dato nuovo impulso alla conoscenza, alla fama e alla centralità del sito magno-greco nell’arte, nella letteratura e nella cultura contemporanea. Con questa mostra si vuol far inoltre emergere la connessione tra archeologia e contemporaneità in un sito che continua a fornire stimoli e a restituire nuove scoperte e che è in continuo divenire, anche grazie al coinvolgimento di più realtà del territorio come il MMMAC”.
A rendere ancora più coinvolgente l’esposizione alla Torre 28 è inoltre un denso ventaglio di pannelli che accoglie alcune frasi scritte dal Dorfles che accompagnano il pubblico e lo invitano a riflettere sul vasto orizzonte di interessi che hanno alimentato il suo percorso teorico e creativo.
«Il suo soggiorno era scandito da lavoro, relax e abitudini>>, ricorda Nuvola Lista nel testo introduttivo al catalogo. <