Gino Sabatini Odoardi – Aporie
Aporie, una mostra che raccoglie un’ampia selezione di lavori recenti realizzati da Gino Sabatini Odoardi tra il 2013 e il 2019.
Comunicato stampa
Sabato 13 luglio 2019 alle ore 18,00 presso il Castello di Ladislao di Arpino, sede della Fondazione Umberto Mastroianni, che accoglie la più ricca e rappresentativa eredità di uno dei più eclettici e geniali scultori del ‘900 e la memoria di un’intera famiglia di artisti, i Mastroianni, apre al pubblico Aporie, una mostra che raccoglie un’ampia selezione di lavori recenti realizzati da Gino Sabatini Odoardi tra il 2013 e il 2019.
La mostra, aperta fino all’8 settembre, curata da Loredana Rea, direttore artistico dell’istituzione arpinate, offre la possibilità di conoscere uno dei più interessanti artisti italiani, che con raffinatezza e lucida intelligenza è capace di coniugare una sensibilità estetica di innegabile ascendenza classica a una sensibilità provocatoria e sottilmente dissacrante.
Il percorso espositivo si articola organicamente intorno a sculture, installazioni e disegni che dialogano tra loro attraverso la superficie bianca, sinuosa e fredda, realizzata in polistirene con il procedimento della termoformatura, su cui talvolta si inserisce il nero della grafite, con un’unica interruzione accidentale di una piega rossa, per esaltare, nascondere e scoprire segni, disegni, oggetti, superfici, interstizi, spazi, tracce del quotidiano farsi del tempo.
Le opere che saranno presentate in questa mostra materializzano concetti da sempre appartenenti alla dimensione di riflessione e ricerca di Sabatini Odoardi. Le pieghe e panneggi, che certamente affondano le radici nell’infanzia dell’artista, cresciuto tra le stoffe e le tappezzerie dell’attività di famiglia, aldilà di significanti - simbolici e metaforici non trascurabili - si replicano e si stratificano a comporre nuove e inaspettate armonie, in accordo con gli elementi essenziali della percezione, quali luce/ombra, bianco/nero, interno/esterno.
La componente mentale e quella emotiva dialogano a suggerire che la complessità dell’esistenza non si nutre di rassicuranti certezze e non sempre permette di trovare risposte precise agli interrogativi incalzanti.
Gino Sabatini Odoardi
Vive e lavora a Pescara, dove è nato nel 1968. Si è diplomato al Liceo Artistico di Pescara e successivamente in Pittura all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila discutendo una tesi in Estetica sulla fenomenologia del “Silenzio” con Massimo Carboni. Nel 2011 è stato invitato alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, Padiglione Italia (Arsenale). Artista poliedrico, ma con solidi riferimenti all’arte concettuale, ha al suo attivo un nutrito curriculum di mostre importanti, personali e collettive, in Italia e all’estero.
Determinanti nella sua formazione gli incontri con Fabio Mauri (performer nel 1997 in “Che cosa è il fascismo” alla Kunsthalle di Klagenfurt e successivamente suo assistente) e Jannis Kounellis (Seminario - Laboratorio nel 1998 all’Aquila curato da Sergio Risaliti). Nel 2006 nello spazio di Viafarini a Milano, ha partecipato al workshop con Antoni Muntadas curato da Gabi Scardi. Tra i vari premi: nel 1999 ha ricevuto da Alfred Pacquement (Centre George Pompidou) “Le prix des Jeunes Createurs” all’Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi. Nel 2010 la Logos edizioni ha pubblicato un volume a lui dedicato, a cura di Francesco Poli e Massimo Carboni. “Termoformatura in polistirene” è la definizione tecnica del procedimento sfruttato dall’artista per realizzare gran parte dei suoi lavori, l’appropriazione di tale processo materico lo rende artista unico nel panorama italiano e internazionale. Dal 2013 è rappresentato dalla galleria Gowen Contemporary di Ginevra. Attualmente è docente di Plastica Ornamentale presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone.