Giò Pomodoro – Superficie in tensione

Informazioni Evento

Luogo
VILLA REALE DI MONZA
Viale Brianza,1 20900 , Monza, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a sabato 15 –18 e su appuntamento

Vernissage
20/09/2011

ore 18

Contatti
Sito web: http://www.amicimuseimonza.it
Biglietti

ingresso libero

Artisti
Giò Pomodoro
Curatori
Alberto Crespi
Generi
arte contemporanea, personale

La “Superficie in tensione” che è stata scelta per la mostra è una grande scultura astratta, opera storica, del 1971. Si tratta di un monoblocco monumentale in fibra di vetro, di dimensioni cm 300 di lunghezza x 150 di larghezza x 80 d’altezza, di colore argenteo semilucido.

Comunicato stampa

L’Associazione Amici dei Musei di Monza e Brianza onlus promuove e organizza una mostra in omaggio allo scultore Giò Pomodoro (1930-2002) nella sede espositiva istituzionale della Saletta reale della Stazione di Monza. L’iniziativa prosegue il ciclo di mostre ideate e curate da Alberto Crespi e dedicate ai Maestri della scultura italiana, che ha visto di anno in anno in Saletta Reale opere monumentali di Nanni Valentini, Floriano Bodini, Francesco Somaini, Quinto Ghermandi, Alik Cavaliere, Giacomo Manzù, Augusto Perez. La mostra vedrà esposta una grande Superficie in tensione del 1971.

La mostra si aprirà martedì 20 settembre 2011 alle ore 18 e proseguirà fino al 18 ottobre con orari da martedì a sabato 15 –18 e su appuntamento. Ingresso libero.

Gio' Pomodoro è nato nel 1930 a Orciano di Pesaro, paese della campagna marchigiana vicino a Urbino. È morto a Milano nel 2002. È considerato tra i massimi scultori a livello internazionale.
Dal 1955 collabora attivamente alla rivista "il Gesto", e con Dorazio, Novelli, Turcato, Tancredi, Perilli, Fontana ed il fratello Arnaldo partecipa alle mostre del Gruppo "Continuità" presentate da Ballo, Argan, e Russoli. In seguito si stacca dal gruppo ed indirizza la sua ricerca verso la "rappresentazione razionale dei segni".
Di quattro anni più giovane del fratello Arnaldo, Giò Pomodoro lavora dapprima collaborando con lui nella realizzazione di gioielli («gruppo 3 P»). In seguito, alle gigantesche oreficerie di Arnaldo (sfere, coni, colonne) contrappone i pripri grandi rilievi in bronzo dalle vaste superfici fluttuanti (Bandiera di Majakowskij, Grande folla del '66) per passare quindi a monumentali costruzioni di blocchi in marmo e rigidamente squadrati che nel loro affiancarsi e sovrapporsi, come pesanti architravi su massicci pilastri, aprono liberi varchi allo spazio a similitudine di portali o finestre dentro i quali irrompe la luce solare.
Dagli anni ’70 lavora a monumentali “Superfici in tensione” dalle superfici morbidamente e potentemente mosse come ondate, realizzate in vari materiali, dal marmo al bronzo alla fibra di vetro di vari colori, con andamenti orizzontali estesi o verticali a parete, frontali o bifronti.
Le sculture di Gio' Pomodoro sono presenti nelle maggiori collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, tra cui : l'Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington, la Collezione Nelson Rockefeller di New York, il Museo d'Arte Moderna di Mexico City, la Collezione d'Arte Moderna della città di Jedda in Arabia Saudita, il Musée d'Ixelles di Bruxelles, il Kunst und Museumverein di Wuppertal, lo Yorkshire Sculpture Park di Wakefield, Regno Unito, la Fondation Veranneman in Belgio, la Galleria d'Arte Moderna di Roma e di Torino e il Civico Museo d'Arte Contemporanea di Milano. Con la “Grande Vela”, scultura monumentale in bronzo e marmo installata sul lungomare del centro storico di Sestri Levante, dedicata alla memoria di Carlo Bo, si è inaugura una delle ultime grandi opere pubbliche progettate da Gio' Pomodoro per la collettività.

La “Superficie in tensione” che è stata scelta per la mostra è una grande scultura astratta, opera storica, del 1971. Si tratta di un monoblocco monumentale in fibra di vetro, di dimensioni cm 300 di lunghezza x 150 di larghezza x 80 d’altezza, di colore argenteo semilucido.
Verrà posato in orizzontale al centro della saletta, sollevato rispetto al pavimento, in modo di percepire agevolmente le mutazioni della luce sulla sua superficie riflettente, mossa come un mare, incurvata in costolature potenti, convessità e concavità.

Provenienza: temporaneamente esposta al Museo Bodini di Gemonio nella mostra Totem, forma, simbolo, l’opera non è mai stata esposta a Monza. Evento in collaborazione con Montrasio Arte, Monza e Milano.