Gioco di fantasmi
Gioco di fantasmi e teatro dei tempi. Le opere di Alessandra Baldoni, Giorgio Bormida e Gian Luca Groppi in mostra presso la sede di CSArt e ClubArt a Reggio Emilia (Via Emilia Santo Stefano, 54) in occasione di “Fotografia Europea”.
Comunicato stampa
Gioco di fantasmi e teatro dei tempi. Le opere di Alessandra Baldoni, Giorgio Bormida e Gian Luca Groppi in mostra presso la sede di CSArt e ClubArt a Reggio Emilia (Via Emilia Santo Stefano, 54) in occasione di “Fotografia Europea”.
Realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale Arteam di Albissola Marina (Sv), l’esposizione sarà inaugurata venerdì 28 aprile 2017, alle ore 18.00, alla presenza degli artisti.
Come spiegano i curatori Chiara Serri e Paolo Barilli, «Le opere fotografiche di Alessandra Baldoni, Giorgio Bormida e Gian Luca Groppi trovano assonanza nella costruzione della scena, nelle suggestioni letterarie, nelle ampie aperture oniriche. Il fantasma del passato irrompe nel contemporaneo rivelando immagini persistenti, riconducibili alla tradizione culturale e alla memoria sociale. Inventario, allora, come strumento di conoscenza, warburghiano “Atlante della Memoria” in grado di dare parola all’immagine e spazio al pensiero».
Alessandra Baldoni presenta una selezione di opere “Da un atlante del mondo difficile”, serie avviata nel 2015 e non ancora conclusa. Il progetto, che trae il titolo dall’omonima poesia di Adrienne Rich, mette in scena gli incubi e le paure che caratterizzano la società contemporanea. Lasciate da parte le atmosfere fiabesche della precedente produzione, l’artista si concentra ora sul mistero, attraverso narrazioni sospese poco prima del tragico. Amante della letteratura, Baldoni utilizza la fotografia come mezzo per immortalare allestimenti curati nel dettaglio, nei quali l’immagine si solleva gradualmente dalla parola.
Giorgio Bormida, presente in mostra con quattro fotografie della serie “VIXI” (2015), perfetto indicativo del verbo “vivere”, opera una continua stratificazione di ricordi e memorie. Diversi momenti collegati tra loro da assonanze formali o connessioni simboliche, calate in un buio teatrale che accentua gli aspetti onirici della visione. L’oscurità diventa dunque sinonimo di interiorità, con riferimenti al bianco e nero cinematografico dell’espressionismo tedesco, alla violenza drammatica delle luci e delle ombre di Caravaggio e alle visioni di Füssli, finestra aperta sulla parte irrazionale della mente umana.
Gian Luca Groppi espone due fotografie e due dittici della serie “Tributo all’Inespresso”, riferibile al 2014-15. Un progetto dedicato a letterati, artisti e pensatori che hanno fortemente influenzato il percorso dell’artista, nonostante la loro prematura scomparsa. Non un lavoro sul suicidio, ma la ricerca di nuove immagini per il presente e per il futuro. La fotografia corrisponde dunque ad una scenografia complessa, che si nutre del pensiero e della storia dei personaggi ritratti, da Ian Curtis ad Antonia Pozzi, da Sarah Kane ad Unica Zurn. Un tributo all’inespresso, alle opere in potenza che non vedranno mai la luce.
Alessandra Baldoni nasce nel 1976 a Perugia, dove vive e lavora. Dal 2000 prende parte a numerose mostre in Italia e all’estero. Tra le recenti esposizioni si segnalano: “La neve non ha voce” (Chiostro di Voltorre, Varese, 2015, a cura di Alessandra Redaelli), “Les mots n’ont pas de sens, ils n’ont que des valeurs” (ADD-art gallery, Spoleto, Perugia, 2015, a cura di Maddalena Rinaldi), “Ho tentato tre inizi” (Musei Civici, Camerino, Macerata, 2015, a cura di Verticale d’Arte), “Lo specchio oscuro” (EXMA, Exhibiting and Moving Arts, Cagliari, 2015, a cura di Giacomo Pisano), “A debita distanza” (Sabrina Raffaghello Arte Contemporanea, Milano, 2016, a cura di Angela Madesani). Da anni tiene seminari e workshop sulla fotografia narrativa nelle scuole e nelle università.
Giorgio Bormida nasce a Cengio (Sv) nel 1969. Dopo aver frequentato il Liceo Artistico Paul Klee di Genova, si laurea all’Accademia di Belle Arti G.B. Cignaroli di Verona. La sua arte si lega alle attività di musicista e di scenografo. Dal 2004 al 2008 è scenografo realizzatore per il Teatro Carlo Felice di Genova. Vincitore del Premio Speciale Sabrina Raffaghello Arte Contemporanea ad Arteam Cup 2015, partecipa alla collettiva allestita all’Officina delle Zattere (Venezia, 2015) e tiene la personale “VIXI” (Sabrina Raffaghello Arte Contemporanea, Milano, 2016) con catalogo Vanillaedizioni e testo di Antonio D’Amico. Finalista ad Arteam Cup 2016, espone a Palazzo del Monferrato (Alessandria, 2016). Vive e lavora a Savona.
Gian Luca Groppi nasce a Piacenza nel 1970, vive e lavora a Genova. Dal 1997 si dedica alla fotografia, realizzando immagini che stampa personalmente. Ha all’attivo numerose mostre in Italia e all’estero. Tra le recenti personali si segnalano: “L’Ultima Mutazione” (Palazzo Chiabrera, Acqui Terme, Alessandria, 2010; Spazio Biffi, Piacenza, 2011; Wave Gallery, Brescia, 2012; Galerie Hautefeuille, Parigi, Francia 2012), “Besides” (VisionQuest gallery, Genova, 2013, a cura di Clelia Belgrado), “Photographie hiver 2015-16” (Centre d’Art Contemporain, Briancon, Francia, 2015-16, a cura di Julie Arnal). Finalista ad Arteam Cup 2016, partecipa alla collettiva allestita a Palazzo del Monferrato (Alessandria, 2016). Collabora con VisionQuest gallery di Genova.
In occasione del vernissage, si terrà la presentazione del progetto “Arteam for Sug@rt”, una cartella di bustine di zucchero da collezione realizzata da Figli di Pinin Pero S.p.A di Nizza Monferrato (At) con opere di diciotto artisti associati Arteam che hanno presentato la loro candidatura per Arteam Cup 2016.