Giorgio Cutini – Egl’io

Informazioni Evento

Luogo
ROMBERG ARTE CONTEMPORANEA
Viale Le Corbusier , Latina, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
04/02/2024

ore 11

Artisti
Giorgio Cutini
Curatori
Italo Bergantini, Gaia Conti
Generi
fotografia, personale

Terzo appuntamento della rassegna “Solo gli amanti sopravvivono (Only Lovers left alive)” – curata da Italo Bergantini e Gianluca Marziani – con la personale di Giorgio Cutini.

Comunicato stampa

Romberg Arte Contemporanea domenica 4 febbraio inaugura il terzo appuntamento della rassegna "Solo gli amanti sopravvivono (Only Lovers left alive)" - curata da Italo Bergantini e Gianluca Marziani - con la personale di Giorgio Cutini.

A cura di Italo Bergantini e Gaia Conti con il titolo "egl’io", la mostra presenta una selezione di trenta fotografie che costituiscono l'intero ciclo omonimo, recentemente pubblicato in un volume curato da Anthony Molino per Edizioni Mondo Nuovo.

Questo evento segna l'inizio di un percorso di grande rilevanza. La prossima tappa, prevista per aprile 2024, è la Casa Museo Osvaldo Licini a Monte Vidon Corrado (Fermo), successivamente, nei primi mesi del 2025, si sposta nelle prestigiose sale di Palazzo Grimani a Venezia con un’antologica, il cui fulcro è il progetto “egl’io”. Nel corso dello stesso anno, l’esposizione tocca diverse sedi museali in Italia, preannunciando un affascinante viaggio guidato dalla maestria dello sguardo sensibile di Cutini.

Gli stati d’animo si possono “vedere”? E come?

Indagandoli, scomponendoli, immergendosi profondamente nel pensiero.

Emozioni e sentimenti si trasformano in spazi, territori, paesaggi da esplorare con la passione dell'invenzione e l'ardore della scoperta.

Ci ritroviamo, dunque, convertiti in viaggiatori curiosi che si spostano da una dimensione all'altra, da un frammento all'altro.

Giorgio intesse con la luce e crea dei gioielli visivi nell'ossatura della vita.

Dà voce ai sentimenti, dando voce alla natura.

Dà voce alla natura, dando voce a un arbusto.
Feticcio e compagno.

Dà voce all’albero, l’egli del titolo, mentre dà voce al suo io.

Soggetto ricorrente nella storia dell’arte, l’albero, scelto e raccontato da molti artisti per i suoi significati e per la sua statura, diviene per lui il centro di un rapporto simbiotico, un compagno in continua metamorfosi.

Ne cattura l'immediatezza al primo sorgere della coscienza accentuando la vibrante frenesia intorno alla sua essenza. Ferma l’attimo e lo trasforma in un moto di libertà: l’albero occupa, domina, sente, cresce, vive nello spazio, permea lo spazio, scompare dallo spazio.

L'obiettivo fotografico pennella un bianco e nero sfumato scomponendo paesaggi interiori in specchi riflessi di gioia e euforia, ansia e curiosità, inquietudine e meditazione, vanità e confusione, ambizione e paura.

 

Cutini ci guida intorno a delle riflessioni sul vissuto con prospettive differenti, variazione di sfumature, punti di entrata e uscita molteplici, preservando intatto l'essenziale umanità del dialogo in essere.

Le fotografie si trasformano in una sequenza di armoniosa diversità, una riflessione sulla temporalità che scorre tra la superficie delle interazioni e le profondità della psiche umana.

Il ciclo "egl’io" preserva l'intensità e l'umanità di dialoghi interiori, tanto complessi quanto affascinanti, e si avventura nel terreno tumultuoso della nostra esistenza. Nel suo sguardo, i sentimenti non sono immagini statiche, ma viaggi in spazi dimensionali e sconfinati territori d'anima. Un iter trasformativo attraverso la magia di un rapporto aperto con la natura, che ci ispira a esplorare le profondità del nostro essere con occhi nuovi e cuore aperto.

Si apre così un nuovo capitolo in galleria, uno profondamente ancorato alla sua storia

che si intreccia con l’ampia visione legata ad artisti che usano il mezzo fotografico come

principale forma espressiva. Alcuni di loro hanno consolidato la presenza in galleria da molti anni, portando una visione unica e contribuendo in modo significativo all'atmosfera vibrante che caratterizza la Romberg.
Nel loro insieme, una nutrita lista di collaborazioni con nomi di spicco come Alessandro Bavari, Francesco Bosso, Filippo Centenari, Matteo Cremonesi, Giancarlo Dell’Antonia, Francesco Garbelli, Silvio Giordano, Robert Gligorov, Luca Piovaccari, Giuseppe Ripa, Paolo Romani, Gabriele Rossi, Jacek Ludwig Scarso, Simone Schiesari, Paolo Simonazzi, Lamberto Teotino, Nicola Vinci, Dean West, la cui riconoscibilità e importanza si è estesa oltre le pareti della galleria, in Fondazioni e Musei italiani ed esteri.