Giorgio de Chirico – Biennale a fuoco 1950-1954

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO D'ARTE MODERNA MARIO RIMOLDI
Corso Italia 69, Cortina d'Ampezzo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
  • 8 - 10 dicembre 2023: 10.30-12.30 e 15.30 -19.30
  • 12 - 21 dicembre 2023: 15.30-19.30 - chiuso il lunedì
  • 22 dicembre 2023 - 7 gennaio 2024: 10.30-12.30 e 15.30-19.30- aperto tutti i giorni escluse le mattine del 25 dicembre 2023 e del 1° gennaio 2024
  • 9 gennaio - 1 aprile 2024: 15.30-19.30 - chiuso il lunedì (tranne il 1° aprile)
Vernissage
08/12/2023

ore 17

Artisti
Giorgio de Chirico
Curatori
Stefano Cecchetto, Roberto Zamberlan
Generi
arte moderna

Partendo dal carteggio tra Giorgio de Chirico e i mercanti d’arte veneziani Giorgio e Uccia Zamberlan, viene ricostruita la vicenda legata alle mostre “Antibiennali”, organizzate da de Chirico e tenutesi a Venezia dal 1950 al 1954.

Comunicato stampa

Partendo dal carteggio tra Giorgio de Chirico e i mercanti d’arte veneziani Giorgio e Uccia Zamberlan, viene ricostruita la vicenda legata alle mostre “Antibiennali”, organizzate da de Chirico e tenutesi a Venezia dal 1950 al 1954.

De Chirico entrò in polemica con la Biennale di Venezia e con il critico Rodolfo Pallucchini, che nel 1948 aveva dedicato una sala alla pittura Metafisica con la presentazione di opere non gradite al Maestro; de Chirico denunciò altresì la Biennale per aver esposto un suo falso dipinto: Il Trovatore.  L’artista decise dunque di organizzare, ogni due anni, in contrapposizione alla Biennale, una mostra personale, mirata a proclamare la sua pittura come emblema della ‘vera arte’ contro l’arte ‘modernista’ esposta alla Biennale. La vicenda suscitò molta eco e, grazie alla forza mediatica di de Chirico, si trasformò in un evento.

 

Per il forte legame che unì de Chirico a Giorgio Zamberlan e lo stesso Zamberlan a Mario Rimoldi, la mostra è stata pensata all’interno del Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi; tra l’altro, alcuni dipinti presenti alle “Antibiennali” sono stati poi ceduti a Rimoldi dallo stesso Zamberlan e ora fanno parte della prestigiosa collezione del Museo. Per Giorgio Zamberlan, Venezia e Cortina, centri di un turismo facoltoso e disposto a investire in opere d’arte, furono assai importanti: attraverso la sua attenta mediazione, consolidò un circuito di grossi collezionisti sia a livello nazionale, che internazionale.

La mostra si sviluppa partendo dalle opere di de Chirico presenti al museo e prosegue con dipinti dell’artista provenienti da altre collezioni e con opere di quegli artisti ‘ospiti’ che lo stesso de Chirico invitava a partecipare alle sue mostre “Antibiennali”: Carlo Guarienti, Felice Carena, Romano Gazzera, Alessandro Pomi, Antonio e Xavier Bueno Luigi Spazzapan, Carlo Socrate, Gregorio Sciltian, Luigi Zuccheri e altri protagonisti del periodo.

Poiché, fin dalla controversia con la Biennale, de Chirico è stato, ed è tuttora, tra gli artisti più falsificati del Novecento, al fine di ricordare e testimoniare la battaglia del Pictor Optimus contro l’attività fraudolenta e per la tutela della sua opera pittorica, sono esposti in mostra anche alcuni “falsi” sequestrati dalla Guardia di Finanza.

Una sezione della mostra è inoltre dedicata alla storica Galleria “Santo Stefano” di Giorgio e Uccia Zamberlan, ove sono sfilati alcuni dei nomi più prestigiosi del panorama artistico del Novecento, tra cui appunto Giorgio de Chirico, Massimo Campigli, Michele Cascella, Giuseppe Cesetti, Mino Maccari, Zoran Music, Filippo de Pisis, Bruno Saetti, Corrado Balest, Franco Gentilini, Felice Carena, Marco Novati, Gennaro Favai, Ernani Costantini, Guido Cadorin, Virgilio Guidi, e le giovani promesse di allora, che divennero testimoni di un nuovo linguaggio espressivo, come Carlo Hollesch, Giorgio Valenzin, Franco Renzulli,  Ferruccio Bortoluzzi, Giuseppe Gambino, Aldo Andreolo, Raoul Schultz … Molte opere di questi artisti sono poi entrate nella raccolta di Mario Rimoldi che, nel rinnovato linguaggio pittorico del Novecento, sapeva scegliere – anche attraverso i consigli dell’amico Giorgio Zamberlan – i dipinti che incontravano il proprio gusto personale.