Giorgio de Chirico – Il labirinto dei sogni e delle idee
La mostra al Centro Saint-Bénin di Aosta illustra il percorso all’insegna della Metafisica – intesa dal maestro come qualità eletta della pittura e non come caratteristica dei soggetti – che scorre lungo le diverse fasi stilistiche del suo lavoro: recupero della tradizione classica, suscitazioni surreali, riavvicinamento alla realtà attraverso le modulazioni del barocco e quindi l’invenzione di nuovi temi e di tecniche, dai Bagni misteriosi alla neometafisica.
Comunicato stampa
L'Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d'Aosta propone, al Centro Saint-Bénin di Aosta, dal 29 aprile al 30 settembre prossimi, la mostra Giorgio de Chirico. Il labirinto dei sogni e delle idee - a cura di Luigi Cavallo con Franco Calarota - che, attraverso un'importante selezione di opere, alcune raramente esposte e provenienti da prestigiose collezioni private e museali, si pone come un'occasione unica per osservare da vicino e godere di capolavori del Maestro di solito non accessibili al grande pubblico.
Come ricorda Luigi Cavallo nel catalogo della mostra, Giorgio de Chirico (Volos 1888 - Roma 1978) "è il pittore più nuovo del vecchio mondo. Gettare uno sguardo sulla sua opera significa ripercorrere le avventure creative del XX secolo, fondamenta e confronti per il nostro tempo".
La mostra al Centro Saint-Bénin di Aosta illustra il percorso all'insegna della Metafisica - intesa dal maestro come qualità eletta della pittura e non come caratteristica dei soggetti - che scorre lungo le diverse fasi stilistiche del suo lavoro: recupero della tradizione classica, suscitazioni surreali, riavvicinamento alla realtà attraverso le modulazioni del barocco e quindi l'invenzione di nuovi temi e di tecniche, dai Bagni misteriosi alla neometafisica. Capitoli che al loro apparire, nel sovrapporsi delle poetiche, hanno provocato polemiche in campo internazionale, le più accese per l'amore-odio che i surrealisti hanno avuto per de Chirico, riconosciuto l'iniziatore ideale del movimento francese.
Regge ancora la definizione di Ardengo Soffici che nel 1914 definì la pittura di de Chirico sulla rivista Lacerba come "una scrittura di sogni" e altri critici aggiunsero che quella "pittura di sogni" sembrava dipinta nel sogno. Negli anni i giochi culturali intorno a Giorgio de Chirico hanno provocato implicazioni filosofiche, letterarie, psicanalitiche. Le sue visioni utopiche hanno stimolato l'architettura e le sue atmosfere indefinite, arcane, il senso del tempo sospeso, dell'infinito che cala anche sulle cose quotidiane e comuni sono stati partecipati dalla narrativa moderna. De Chirico ha così disseminato con la pittura quantità di argomenti nelle più varie zone culturali e la prospettiva è quanto mai feconda: da qui anche il desiderio di rinnovare l'accostamento critico di un autore che in modo tanto completo rappresenta la nostra epoca, permette di attualizzare figurativamente il passato che si perpetua nel presente, una catena che consente all'uomo di rinnovarsi, di avventurarsi nel futuro sentendosi radicato in una vicenda secolare.
Giorgio de Chirico. Il labirinto di sogni e di idee presenta in Valle d'Aosta attraverso circa 40 dipinti a olio, 10 tempere e disegni, 15 grafiche, anche colorate a mano dall'autore, un'importante selezione di opere raramente esposte e provenienti da prestigiose collezioni private italiane, da raccolte pubbliche, dal MART di Rovereto e dal Museo Casa Rodolfo Siviero, che eccezionalmente hanno abbandonato la loro originaria collocazione per essere ammirate dal grande pubblico.
Nel catalogo, edito da Silvana Editoriale, sono presenti i testi di: Jacqueline Munck (curatrice del Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris e della mostra più completa che sia mai stata realizzata sull'opera di Giorgio de Chirico e tenutasi nella sede del museo parigino nel 2009), Luigi Cavallo, Attilio Tori.