Giorgio Flis – E la mossa del Cavallo
La tela, già usata come un quasi anonimo e inerte supporto dei pigmenti, invece, si presenta ora lacerata, sconvolta, attraversata da squarci quasi irreparabili, perché ridotta a brandelli, apparentemente non più ricomponibili.
Comunicato stampa
Già: gli scacchi! Due passi in orizzontale (verticale) seguiti da un passo in verticale (orizzontale); Inoltre il Cavallo è l'unico pezzo presente sulla scacchiera cui è permesso "saltare" i pezzi, sia alleati, sia avversari, finanche ad occuparne in poche mosse buona parte.
La ricerca pittorica di Giorgio Flis, intorno al 2010, attraversa una breve, concentrata, ma altrettanto singolare stagione, o forse piuttosto un capitolo, in cui si compie una sorta di scarto a “L”, proprio come è permesso al Cavallo, rispetto al percorso tendenzialmente lineare, più noto.
Qui, in mostra, per una precisa - ed assolutamente condivisibile - scelta di Luigi Castagna, quella tappa appare univoca e ottimamente rappresentata. Lo scarto balza agli occhi netto, fin troppo evidente per non tentare di misurarne gli esiti, su alcuni dei quali ritornerò un po’ più avanti, anche tenuto conto che la mossa del Cavallo ha il vantaggio di valere, sulla scacchiera, non solo in avanti, ma anche a ritroso.
La tela, già usata come un quasi anonimo e inerte supporto dei pigmenti, invece, si presenta ora lacerata, sconvolta, attraversata da squarci quasi irreparabili, perché ridotta a brandelli, apparentemente non più ricomponibili.
Nella sua condizione di sostegno e sfondo “ammalorato” delle campiture pittoriche, spaghi, corde e rappezzi di varia natura tentano ancora di trattenerla entro i vincoli periferici del telaio.
Su un supporto così malconcio anche i soggetti, i temi ricorrenti nel repertorio figurale di Flis stentano a trovare il loro “ubi consistam”, la sede opportuna al loro emergere e affermarsi, in quanto consistenza ed identità compositiva: paesaggi, personaggi, composizioni, nature morte, oggetti e spunti di intima meditazione prendono invece a galleggiare incerti, a stento trattenuti da trame, intrecci e ricuciture, a tutta l’apparenza altrettanto instabili e precarie.
Ma non è altro che un rinnovato, tenace e inesausto “Combattimento per l’Immagine”, in cui non sono in gioco né le astrazioni di uno scontato cerebralismo pseudo-creativo e nemmeno il facile gioco del rinvio a suggestioni, per così dire, impressionistiche.
È, invece, in atto la battaglia per la tenuta dell’”Immagine” stessa, della possibilità, o meno, dell’immaginario di ricomporne l’essenza profonda, ritrovando e conservando quella carica che ne garantisca la sua urgente ricreazione poetica. Fino a spingere, beninteso, il “gioco” sulla soglia dello scacco, che segnerebbe il tracollo del Combattimento.
Ma – si diceva - la mossa del Cavallo può essere estesa in ogni direzione, contestualmente alla strategia complessiva, sulla scacchiera del fare arte: proiettata in avanti, ma se occorre, altrettanto prontamente impegnata in mosse tattiche o a retrocedere in difesa.
Se infatti in questi dipinti del 2010 l’artista adotta una strategia all’apparenza quasi disarmata, che si spinge fino a rasentare l’estrema resa dell’Immagine, in realtà Giorgio Flis sa bene che il seguito della partita si sta facendo arduo e tanto complesso da richiedere una mossa decisiva.
Essa, per procedere a chiudere vittoriosamente il Combattimento, deve essere spiazzante e sorprendentemente alternativa, prima di tutto perché nota a lui solo. Per metterla in atto Flis si proietta, procedendo a ritroso nella memoria, fino a recuperare e a lasciare riaffiorare nella sua interiorità una dimensione mentale e creativa affidata alla rivisitazione, per affinità, di quell’insieme di esperienze pittoriche che lo avevano indotto a comporre, verso la fine degli anni Novanta, una piccola serie di omaggi all’opera di Alberto Burri.
Questa, ovviamente, non è che una ricostruzione, che però mi pare sufficientemente plausibile, dell’”agenda” cui dovrebbe essersi attenuto Giorgio Flis nel dare forma alla serie di dipinti ora in mostra negli spazi di “Arte per Voi”.
Giugno 2013
Paolo Nesta
N.B.: Si ricorda ancora che alle ore 16:00 (prima dell’inaugurazione della mostra, che avverrà alle ore 17:00 presso la Galleria “Arte per Voi”, Piazza Conte Rosso, 1 – Avigliana (TO)), nella Sala Consiliare del Municipio (Piazza Conte Rosso, 7 – Avigliana (TO)), verrà presentata la monografia “Giorgio Flis” a cura di Paolo Nesta.