Giorgio Griffa
La mostra precede l’apertura di un’importante retrospettiva dell’artista al Centre Pompidou a Parigi, all’inizio di marzo, e presenta tre nuclei di lavori che documentano la ricerca dell’artista Torinese nel corso della sua carriera: dalle tele minimaliste degli anni ‘70 ai segni gestuali degli anni ‘90, fino alle opere più recenti influenzate dalla poesia di T.S. Eliot e dagli studi sul linguaggio.
Comunicato stampa
La mostra precede l'apertura di un'importante retrospettiva dell'artista al Centre Pompidou a Parigi, all'inizio di marzo,
e presenta tre nuclei di lavori che documentano la ricerca dell’artista Torinese nel corso della sua carriera: dalle tele minimaliste degli anni ‘70 ai segni gestuali degli anni ‘90, fino alle opere più recenti influenzate dalla poesia di T.S. Eliot e dagli studi sul linguaggio.
Giorgio Griffa (Torino, 1936) è tra gli esponenti più radicali della ricerca pittorica contemporanea in Italia.
A partire dagli anni ‘60 si avvicina al movimento dell’Arte Povera, sviluppando la propria ricerca in piena autonomia. Griffa dipinge con colori liquidi e brillanti, su tele non preparate e non intelaiate.
Fra le mostre personali recenti: Lille Métropole Musée d'art moderne, Lille; Camden Art Center, Londra; Fondation Vincent Van Gogh, Arles; Centre d’Art Contemporain, Ginevra; Bergen Kunsthall, Bergen (Norvegia); Fondazione Giuliani, Roma. L’artista ha esposto alla Biennale di Venezia nel 1978, 1980, e 2017.