Giornata di studio Luigi Ghirri / Paolo Icaro
Una conversazione e una mostra: secondo atto del programma di ricerca legato al Fondo Ghirri, costituito presso la Querini Stampalia per la passione e la generosità del collezionista Roberto Lombardi.
Comunicato stampa
Fondo Luigi Ghirri
II edizione
le pietre del cielo
Luigi Ghirri e Paolo Icaro
a cura di Chiara Bertola e Giuliano Sergio
Venezia, Fondazione Querini Stampalia, Area Carlo Scarpa 11 novembre 2017 > 28 gennaio 2018
Giornata di studio
24 gennaio 2018, ore 15
Una conversazione e una mostra: secondo atto del programma di ricerca legato al Fondo Ghirri, costituito presso la Querini
Stampalia per la passione e la generosità del collezionista Roberto Lombardi.
Il progetto espositivo le pietre del cielo. Luigi Ghirri e Paolo Icaro a cura di Chiara Bertola e Giuliano Sergio in collaborazione con la Galleria P420 di Bologna e il sostegno della Galleria Massimo Minini di Brescia prevede mercoledì 24 gennaio, alle ore 15 in Fondazione Querini Stampalia una conversazione con Lara Conte, storica dell’arte, Andrea Cortellessa, critico letterario e storico della letteratura italiana, professore associato presso il DAMS dell’Università degli Studi Roma Tre, l’artista
Paolo Icaro, Arturo Carlo Quintavalle, storico e critico d'arte di fama internazionale, professore emerito Università di Parma, e i curatori della mostra Chiara Bertola e Giuliano Sergio.
A tre mesi dall’apertura della mostra e a pochi giorni dalla sua conclusione (il 28 gennaio 2018), la Fondazione Querini Stampalia invita il pubblico ad una giornata di studio per offrire un bilancio critico della mostra.
La prospettiva del Fondo Ghirri considera l’esposizione come un evento che trova nel dibattito dei critici con il pubblico un momento didattico fondamentale per verificare i risultati estetici e culturali di una mostra che ha misurato le sensibilità dello scultore e del fotografo nell’armonico spartito formale offerto dagli spazi di Carlo Scarpa.
Gli atti della giornata di studio saranno pubblicati nel Quaderno n.2 del Fondo Luigi Ghirri dall’editore Corraini.
le pietre del cielo. Luigi Ghirri e Paolo Icaro: per il secondo atto del programma di ricerca legato al Fondo Luigi Ghirri, la Fondazione Querini Stampalia ha sviluppato un progetto che mette a confronto fotografia e scultura, aprendo una nuova occasione di valorizzazione tra linguaggi dell’arte. Dopo la mostra del 2015 Paesaggi d’aria. Luigi Ghirri e Yona Friedman che faceva risuonare l’opera del fotografo emiliano con la teoria visionaria del celebre architetto ungherese, quest’anno l’invito è stato accettato da un grande maestro della scultura contemporanea, Paolo Icaro.
Lo scultore piemontese intende la sua opera come costruzione intima, libera dal peso di una tradizione monumentale che ha inteso la scultura come perentorio strumento di affermazione e simbolo di potere. I suoi lavori sono esplorazioni che tracciano le coordinate di una possibilità dell’abitare e ne misurano la fragilità. Questa soglia è resa attraverso elementi minimali in ferro, gesso e pietra che lavorano con la flessibilità e il frammento, la stabilità e la caduta. Le sue strutture evocano una spazialità che è memoria dei luoghi, tema caro alle immagini di Luigi Ghirri. Il fotografo emiliano indaga il paesaggio con l’intento di ottenere un risultato lontano dallo stereotipo dell’illustrazione, alla ricerca di
segni, di tracce della storia e di zone della memoria che le sue immagini hanno il potere di evocare.
L’incontro di Luigi Ghirri e Paolo Icaro alla Querini Stampalia apre la fotografia a un più intenso dialogo con lo spazio espositivo e permette un confronto dei due autori con le architetture di Carlo Scarpa. L’allestimento nell’area Scarpa ha messo in scena i lavori, selezionando le fotografie di Ghirri dalla serie “Il profilo delle nuvole” (1989), assieme ad opere scelte da Icaro nella sua produzione dagli anni Sessanta a oggi, oltre a un lavoro pensato appositamente per la ‘sala Colonne’ dell’area Carlo Scarpa.
Fotografia, scultura e architettura, espressioni di tre grandi maestri del Novecento, sono offerti al pubblico in una sintesi che accorda le specifiche possibilità linguistiche: offrire, costruire e rappresentare lo spazio in una compenetrazione che piega ciascuna disciplina ad un equilibrio surreale tra diverse visioni, una scommessa che ha ispirato il titolo di questa rassegna sulle tracce di Neruda e Magritte.