Giovanna Fra – Antipodi
Il titolo Antipodi, scelto dall’artista, fa proprio riferimento alla tecnica delle sue creazioni esposte in mostra, realizzate prevalentemente tra il 2023 e il 2024, che fondono pittura e arte digitale.
Comunicato stampa
Con un repertorio di 30 opere dalle cromie cangianti, caratterizzate dalla contaminazione di tecniche e da una fervida sperimentazione, sabato 2 marzo inaugura presso la Chiesa sconsacrata di Santa Maria Gualtieri a Pavia la mostra personale “Giovanna Fra - Antipodi”, che vede la partecipazione della curatrice Susanna Zatti, del critico d’arte Luca Beatrice e dell’artista. L’evento è accompagnato dalla performance musicale di Andy (Bluvertigo), un omaggio a David Bowie, che da sempre ha ispirato il lavoro artistico di Giovanna Fra.
Il titolo Antipodi, scelto dall’artista, fa proprio riferimento alla tecnica delle sue creazioni esposte in mostra, realizzate prevalentemente tra il 2023 e il 2024, che fondono pittura e arte digitale, due linguaggi apparentemente molto lontani fra loro. Icone, sezioni di dipinti, frammenti di immagini vengono manipolati, ingranditi, sezionati, rielaborati e gli viene data una nuova vita. Accanto al passato e alla memoria si manifesta un presente intenso e pittorico che esprime un carico di emozioni completamente nuove e di forte impatto. La pittura informale, ricca di segni, di gesti veloci e istintivi, di elementi astratti si unisce alle trame del supporto digitale creando un perfetto connubio dettato dalla contaminazione di tecniche.
Commenta la curatrice Susanna Zatti: “La pittrice non decide a tavolino, davanti al cavalletto o allo schermo del PC, dove e come si svilupperà il suo racconto, dove andrà a parare la sua immaginazione: conosce perfettamente gli strumenti del suo lavoro, quelli tradizionali e quelli che la tecnologia le ha messo di recente a disposizione, sa utilizzare il lessico, la grammatica e la sintassi per controllare e insieme rendere più esplicito il suo linguaggio, per non farlo confondere e inquinare, ma lascia che l’emozione irrompa e le guidi la mano, si distenda sul supporto senza tracimare, restando anche lei in attesa trepida del compiersi della composizione”.
Le serie in mostra Pixel (2023/2024), Dream (2024), Texture (2023/2024) e Hashtag (2020/2023) mostrano la profonda armonia tra pittura e fotografia, tra mondo reale e virtuale, tra dimensioni che stanno agli antipodi, ma cui Giovanna Fra offre la possibilità di viaggiare insieme. Luca Beatrice nel suo testo critico parla proprio di questa relazione e afferma: “Il suo lavoro è la dimostrazione di quanto la pittura abbia tratto beneficio dalla tecnologia, la prova che questi universi non sono affatto in contrasto e hanno deciso di parlarsi per indagare realtà parallele e misteriose”.
Un dialogo su più livelli che si lega anche alla sede espositiva, un luogo dall’aspetto semplice ed essenziale in cui le opere di Giovanna Fra si inseriscono perfettamente e un ambiente adatto ad accogliere le sonorità, così come le opere dell’artista da sempre connesse alla musica e in particolare a quella di Satie, Cage e Bowie.
Accompagna la mostra una pubblicazione d’arte in cui sono presenti i testi di della curatrice Susanna Zatti e del critico d’arte Luca Beatrice, accanto ad una ricca selezione di immagini.
Cenni biografici
Giovanna Fra nasce a Pavia, si diploma in pittura all'Accademia di Belle Arti di Brera con una tesi su Jhon Cage e sul rapporto tra arte e musica nel ‘900, nel contempo studia restauro conservativo tra Milano e Venezia. Espone per la prima volta nel 1991 presso lo storico Bar Jamaica di Brera a Milano. La sua visione creativa ha privilegiato la fisicità dinamica del colore in relazione alle diverse consistenze della materia, fissando nell'immediatezza del gesto attimi di sospensione e rarefazione. Con Ipergrafie (2014) e successivamente Texture (2016) ha origine una nuova sperimentazione tecnica. Fotografia digitale e pittura si evolvono in un nuovo percorso.
Espone in numerose sedi pubbliche e private con mostre personali e collettive. Si ricordano nel 2016 la personale "Paesaggi sonori" alla Galleria Rotta Farinelli di Genova con catalogo (Skira ed.) a cura di Luca Beatrice e Vittorio Sgarbi; nel 2018 “Tempus-Time" alla Reggia di Caserta, accompagnata da un catalogo a cura di Luca Beatrice (Skira ed.); nel 2019 la partecipazione alla 58ma Biennale di Venezia (Padiglione Repubblica San Marino) presso Palazzo Bollani, dove allestisce una personale dal titolo "Timelapse" a cura di Vincenzo Sanfo. Nel 2023 in occasione della riapertura degli Horti Borromaici a Pavia, viene installata una sua grande opera a parete all'interno dello spazio ExtraArt dove rimarrà collocata in permanenza.
Vive e lavora a Pavia.