Giovanna Pieralisi – Il fiore e il seme
Giovanna Pieralisi attraverso la sua pittura coniuga una ricerca spiccatamente artistica a un percorso di crescita interiore attraverso una dimensione olistica dell’esistenza, negli ultimi anni, infatti, ha approfondito lo studio dello Yoga, esperienza che, indirettamente, influisce notevolmente sui suoi lavori.
Comunicato stampa
Venerdì 31 maggio alle ore 18.30 presso l’Ashram Joytinat di Corinaldo in via Ripa, 24 (Senigallia, An) inaugura la mostra di pittura di Giovanna Pieralisi (Senigallia, 1975) dal titolo Il fiore e il seme. L’esposizione, curata dall’Ass. Joytinat Yoga e Ayurveda, sarà visitabile fino al 30 giugno a ingresso libero (tutti i giorni con orario 10-13 e 15-19). Durante l’inaugurazione verrà offerto un aperitivo ayurvedico; a seguire cena sociale.
Giovanna Pieralisi attraverso la sua pittura coniuga una ricerca spiccatamente artistica a un percorso di crescita interiore attraverso una dimensione olistica dell’esistenza, negli ultimi anni, infatti, ha approfondito lo studio dello Yoga, esperienza che, indirettamente, influisce notevolmente sui suoi lavori. Mausoleo e Celebrazione, una delle sue opere in mostra, è un esempio di questo approccio. A un primo sguardo, l’occhio non riesce a mettere a fuoco il soggetto rappresentato, ma, prestando maggiore attenzione, il senso profondo dell’opera si manifesta attraverso un gioco di ombreggiature gentili e lievi sfumature. L’artista marchigiana vuole sottolineare come anche la vita sia esposta a meccanismi simili: “fino a quando sei dentro a un’esperienza negativa, questa sembra essere la tua congiura. Pensi che rimarrà tale per il resto della tua esistenza. Solamente a distanza di tempo e con il giusto distacco, riuscirai a intuire lo scopo di quel doloroso evento” (suggerisce l’artista). Il “giusto distacco”, dal punto di vista dell’osservatore, coincide con un tempo dilatato ma necessario alla visione per trasformare una data immagine in un’esperienza percettiva concreta e rigenerativa.
Giovanna Pieralisi nei suoi ultimi dipinti crea uno spazio pittorico frutto di forme che il nostro occhio riconosce apparentemente come familiari (in alcuni casi vere e proprie citazioni di opere molto note), al fine di creare uno spaesamento volontario in grado di determinare nuovi significati e sovvertire i punti di vista. In sostanza, sottolinea la pittrice… “da una manipolazione consapevole del dato preesistente, si esprime l’ urgenza di far coincidere l’attività pittorica con il mio bisogno di fruitore dell’opera d’arte e, soprattutto, la necessità di mettere in moto una trasformazione più profonda: cambiare la valutazione delle relazioni tra gli eventi”. Visionando le tele che compongono Il fiore e il seme si ha la sensazione di essere parte di un movimento, assorbiti da un ritmo oscillante e continuo, che, anche in questo caso, trova affinità con la ricerca spirituale, nella quale il raggiungimento di una solidità interiore passa attraverso balzi in avanti e bruschi ritorni indietro. Dipingere per Giovanna Pieralisi è un modo per galleggiare e perdersi nella leggerezza, rifuggendo dalla materialità per ricercare protezione, al fine di riconciliarsi con se stessa senza lasciarsi distrarre dal mondo esteriore. Il titolo stesso della mostra rimanda alla volontà dell’artista di non porre limiti e condizioni all’esistenza, di non escludere niente, di non circoscrivere, ma di concepire le forme della natura come parte di uno spazio infinito, senza appigli, né tempo; il fiore e il seme roteano avvinghiati, si mescolano nello spazio, per attecchire in chissà quale forma e dimensione.
Giovanna Pieralisi è nata a Senigallia (AN) nel 1975. Il suo percorso creativo inizia a metà degli anni 90 al Centro Sperimentale di Design di Ancona, dove frequenta i corsi di disegno di Sandro Sansoni e Walter Angelici. Nel 1996 prende parte alla sua prima mostra collettiva dal titolo Under – giovani espressioni d’arte. A partire dal 2004 lavora prevalentemente come illustratrice free-lance, prima nelle Marche e poi a Milano, portando avanti un personale linguaggio espressivo, che la spinge a dedicarsi unicamente alla pittura. Nel 2009 aderisce al progetto “Fantomars Arte Accessibile” a Bologna, spazio gestito dall’artista e curatore Giovanni Monti.