Giovanni Battista Bracelli – Un surrealista nella Livorno del 1624

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO DI STORIA NATURALE DEL MEDITERRANEO
Via Roma 234, Livorno, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Sabato 13 gennaio: 11.30-12.00 / 15.00-18.00

Domenica 14 gennaio: 15.00 - 18.00

Lunedì 15 gennaio: giorno di chiusura del museo

Martedì 16 gennaio: 9.00 – 12.00 / 15.00 - 18.00

Mercoledì 17 gennaio: 9.00 – 12.00

Giovedì 18 gennaio: 9.00 – 12.00 / 15.00 - 18.00

Venerdì 19 gennaio: 9.00 – 12.00

Sabato 20 gennaio: 9.00 – 12.00 / 15.00 – 18.00

Domenica 21 gennaio: 15.00 -18.00

Vernissage
13/01/2024

ore 11.30

Artisti
Giovanni Battista Bracelli
Uffici stampa
OPERA LABORATORI FIORENTINI
Generi
personale, disegno e grafica

Saranno esposte le copie delle incisioni del grande artista fiorentino.

Comunicato stampa

Finalmente! Dopo tanti secoli di ritardo, anche l'Italia ed in particolare Livorno riscoprono la figura dell'artista toscano Giovan Battista Bracelli. L'Associazione Accademia degli Avvalorati ringrazia l'Ing. Alberto Paggini per aver sottoposto alla nostra attenzione l'idea della valorizzazione artistica di questo artista conosciuto in Europa e in America per merito della sua opera Bizzarie di varie figure, cioè congegni semoventi meccanici, spesso costruiti in forma umana o animale, stampate a Livorno nel 1624 (PRIMA STAMPA A LIVORNO) come del resto testimonia l'iscrizione sottostante allo stemma dei Medici nella pagina introduttiva dedicata a Don Pietro Medici, divenuto governatore di Livorno il 24 aprile dello stesso anno. In questa raccolta spiccano anche due figure bizzarre dedicate a Livorno ovvero due incisioni che ritraggono "Livorno antropomorfa" ovvero con le sembianze umane. Bracelli, Brazzè o Braccelli e col soprannome Il Bigio, si pensa che abbia vissuto tra il 1584 e il 1650 e che sia nato a Firenze. Considerato un artista precursore dei tempi ed anche un visionario incisore prevedendo tre secoli prima lo stile del Surrealismo e del Dadaismo. La sua prima riscoperta avvenne nel 1928 con un articolo comparso sulla rivista parigina L’Amateur d’estampes, poi ancora nel 1929 con un articolo di Kenneth Clark nella rivista americana Print Collector's Quarterly. Nel 1964, di Bracelli ne parlò Pierre Restany, sulla rivista Planète; successivamente lo trattò nel 1975 lo storico dell’arte francese, Maxime Préaud pubblicò Bracelli, gravures in cui vennero riprodotte sue opere d’incisione oltre che alle Bizzarie di varie figure. Nel 2011, Anna Mariani (docente di Storia del disegno e della Grafica d’arte all’Accademia di Brera) parlò di Giovan Battista Bracelli a New York (durante la New York Antiquarian Book Fair, importantissima manifestazione antiquaria internazionale) come di un precursore del Surrealismo, con un particolare riferimento a Salvador Dalì. Il critico Vittorio Bertello ne realizzò un articolo che fece uscire su Il Giornale dell'Arte. Ecco cosa esprimeva Pierre Restany su Giovanni Battista Bracelli nel 1964:

"Artista anodino, avventuriero oscuro, il pittore fiorentino Giovan Battista Bracelli ha posto il meglio di se stesso in cinquanta tavole che tutto votava all’oblio, (…): e che domani, tuttavia saranno celebri. Miracolo? No, non vi è nessun miracolo nel caso di questi Bracelli, personaggi sconosciuti della storia, ma prodigiosamente liberi in ispirito, attraverso i secoli, della Resistenza Permanente all’Inerzia Intellettuale".

Nella pubblicazione del volume Nuovi Studi Livornesi a. XXVII - 1-2/2020 spiccano gli articoli mirati su Giovan Battista Bracelli realizzati da Anna Mariani “Livorno, 1624: le Bizzarie di G.B. Bracelli. Cenni per la fortuna di un incisore eccentrico, Massimo Sanacore “Le Bizzarie di Giovan Battista Bracelli, pittore fiorentino…e livornese”, Massimo Signorini La “Livorno antropomorfa” e gli strumenti musicali e boscarecci “livornesi” secondo Giovan Battista Bracelli. Questo argomento è stato trattato da Massimo Signorini anche nella rivista I Quaderni del Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino IV 2018, con lo scopo di dare una visione organologica degli strumenti musicali del periodo, indicativamente tra il 1622 ed il 1640, arco di tempo in cui Giovan Battista Bracelli ebbe modo di arricchire la sua esperienza di vita ed artistica nelle città di Livorno, Firenze, Napoli e Roma. Proprio nella città di Livorno, Bracelli riproduce ciò che vede, una città in costruzione e fissa su carta dei musicisti particolari come i «Mori» del «Bagno degli Schiavi», alle prese con il davul ovvero il tamburo del Ramadan e i cimbali turchi, i musicisti armeni con la tromba marina, gli ebrei sefarditi con il kesheth o arco di Cafri ed il saz turco e tanti altri straordinari strumenti musicali boscarecci.

Altre importanti incisioni sono:

Baldacchino di San Pietro, Statua di san Longino, Statua della Veronica, Attila alle porte di Roma, Scene bacchiche etc...