Giovanni Battista Piranesi – Un visionario moderno
In mostra con alcune opere non più esposte da oltre cento anni negli originali spazi dell’ex torre dell’acqua sede del museo Dart di Dolianova, a pochi chilometri da Cagliari.
Comunicato stampa
Giovanni Battista Piranesi, il più famoso incisore della storia dell’arte italiana, da DOMANI, venerdì 25 ottobre 2024 è in mostra con alcune opere non più esposte da oltre cento anni negli originali spazi dell’ex torre dell’acqua sede del museo Dart di Dolianova, a pochi chilometri da Cagliari.
L’inaugurazione dell’esposizione, intitolata “Giovanni Battista Piranesi – Un visionario moderno” e curata da Casa Falconieri e dal DICAAR (Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura dell’Ateneo cagliaritano), è in calendario alle ore 18 di venerdì 25 ottobre al civico 91 di via Carducci.
Accanto a Gabriella Locci, presidente del Centro di ricerca e sperimentazione per le arti contemporanee Casa Falconieri che ha ideato l’iniziativa, e al direttore scientifico del Dart Dario Piludu, partecipano la sovrintendente alle Belle Arti di Cagliari e Sassari Monica Stochino, la prorettrice dell’Università degli Studi di Cagliari delegata per la Comunicazione Elisabetta Gola, il direttore del DICAAR Ivan Blecic con il responsabile del fondo Piranesi Paolo Sanjust, il sindaco Ivan Piras e l’assessore comunale alla Cultura Francesco Fenu. Coordina gli interventi la giornalista Manuela Vacca.
L’INIZIATIVA. La mostra muove dalla riscoperta di oltre mille incisioni nei cassetti della biblioteca del Dipartimento di Architettura dell’Ateneo cagliaritano. “Si tratta di un consistente fondo di incisioni di cui si era persa memoria e sul quale abbiamo iniziato una lunga progettazione che ha condotto a quattro mostre collegate tra loro”, spiegano Gabriela Locci e Dario Piludu riferendosi all’esposizione spagnola al Museo di Bellas Artes di Bilbao (per il Festival FIG di Casa Falconieri) e alle altre tre nell’isola (al Centro Comunale d’Arte e Cultura il Ghetto e al Palazzo di Città di Cagliari, quindi al Dart). “In questo appuntamento si contaminano grandi territori dell’arte e si affronta un viaggio con un Piranesi così diverso da tutti gli artisti del suo tempo”, concludono gli organizzatori.
In quattro diverse sezioni si incontra quindi un incisore che seppe incantare, grazie alle sue prospettive visionarie, i viaggiatori del Grand tour nella visita in Italia. La prima sezione è dedicata alle 15 “carceri d’invenzione” mentre la successiva alla Colonna Coclide. La terza riprende la descrizione del lago di Albano e, nell’ultima, si apprezzano le Antichità e Castel Gandolfo in 28 stampe.
EVENTI COLLATERALI. Durante il periodo dell’esposizione si alterneranno in calendario momenti di presentazione dei libri dedicati all’artista veneto, serate di analisi delle opere, incontri con architetti e storici dell’arte. La mostra sarà gratuitamente fruibile dal venerdì al sabato dalle 17 alle 20,30 e la domenica dalle 10,30 alle 13.
Informazioni al numero +39 3471866055 o all’indirizzo di posta [email protected]
APPROFONDIMENTI
L’ACQUISTO DELLE STAMPE. Il fondo, che custodisce sia stampe in cartella che fogli sciolti, fu acquisito nel 1916 dall’allora Real Museo dell’Università di Cagliari. Nonostante le difficoltà di quegli anni, le istituzioni statali investivano nella formazione culturale, in particolare di ingegneri e architetti. La Calcografia nazionale operò, infatti, una tiratura massiccia di stampe dalle lastre del Piranesi per destinarle a musei e biblioteche nazionali.
IL CONTESTO STORICO. L’acquisto fu fatto in coincidenza di una fase di rinascita dell’incisione originale in Italia e in Europa a cui la Sardegna era partecipe. Artisti come Giuseppe Biasi, Mario Delitala, Stanis Dessy, Remo Branca, Carmelo Floris, Felice Melis Marini, Melchiorre Melis lavoravano in campo xilografico e calcografico per affermare attraverso le immagini un’idea dell’isola diversa da quella allora diffusa, con lo scopo di rivendicare la specificità identitaria. All’interno della biblioteca della Biennale di Venezia, si può consultare il ricco catalogo delle varie esposizioni che si sono succedute nel tempo, e osservare quanti degli artisti sardi siano stati invitati dagli anni ’20 agli anni ’50, a rappresentare la Sardegna attraverso le loro opere. Perciò il legame forte con l’incisione sarda passa anche attraverso lo studio dell’opera di Piranesi.
NOTE BIOGRAFICHE DI PIRANESI (Venezia, 1720 – Roma, 1778). Architetto quasi privo di commissioni, si dedica all’archeologia ma tiene salde radici nell’arte e nella cultura del suo tempo. Piranesi è un uomo inquieto. È una figura isolata e proiettata verso soluzioni inedite, in bilico tra le vertigini prospettiche di un barocco fantastico, il rigore scientifico di una formazione di architetto, il sublime del grandioso e le suggestioni surrealiste ante litteram. Nelle sue opere, oltre l’intuizione della serie di atti concreti necessari alla loro realizzazione e legati all’aspetto tecnico, è chiara la spinta continua verso la riflessione, la meditazione e gli approfondimenti dei significati e della forma. Con un approccio visionario nelle forme, seppe raccontar l’orrore delle carceri, le rovine e i monumenti antichi: al loro interno, nelle parti apparentemente e prospetticamente più lontane o secondarie, si incontra un microcosmo non percettibile a un primo sguardo ma animato da curiose figure in atteggiamenti legati al quotidiano e che vagano assorte senza scopo apparente.