Giovanni Calemma – Symphonic Syncronicity
Una mostra personale di Giovanni Calemma a cura di Piero Gagliardi.
Comunicato stampa
Angelo Azzurro Onlus apre le porte della sua sede romana per una nuova tappa del progetto A-Head ospitando la mostra personale dell’artista Giovanni Calemma, un fotografo la cui fotografia è arte pura, che sposa la musica elettronica diventando un mix vincente.
L’appuntamento è per giovedì 29 novembre, dalle ore 18, nella sede dell’Onlus romana in Piazzale delle Province 19. La serata proseguirà poi con un After Party per sostenere il progetto A-Head nel Cocktail Bar di Romeo Chef&Bakery, il concept restaurant di Testaccio della chef Cristina Bowerman, in cui Flavia Lazzarini e Miz Chiara intratterranno con il loro Dj Set, mentre Alessandra Mosca Amapaola leggerà un brano tratto dai diari di Etty Hillesum.
La sincronicità è fisica della mente e dell’anima. La sincronicità è il respiro, il battito vitale del tutto, dell’universo al quale apparteniamo come cellule di un unico corpo. Carl Gustav Jung parla di sincronicità per identificare tutti i fenomeni influenzati da una correlazione psichica, avvenimenti che avvengono nello stesso momento, quindi in maniera sincronica, senza avere però alcuna relazione causale ma con uno stesso contenuto significativo.
La ricerca artistica di Giovanni Calemma può essere considerata un’applicazione particolare del pensiero junghiano all’arte “per quattro funzioni psicologicamente fondamentali - come afferma il curatore Piero Gagliardi -: il pensiero e il sentimento (atteggiamenti introversi), la sensazione e l’intuizione (atteggiamenti estroversi). Ciascuna di queste funzioni consentono a Calemma di stabilire un nuovo contatto ispiratore tra il rapporto uomo-natura e l’incontro con le sue forme”.
Le figure protagoniste dei ritratti fotografici di Giovanni Calemma esprimono una particolare leggerezza e instabilità. Gli scatti dell’artista anglo-italiano non sono di questo tempo ma possono appartenere a “tutti i mondi possibili”, intendono celebrare “l’imprevedibilità della vita”, come sottolinea Gagliardi.
Le sincronicità identificano tutti quegli eventi con relazione nei piani sottili invisibili, o dell’infinitamente piccolo, nei quali risiedono mente e psiche. Questi piani invisibili seguono leggi fisiche diverse dai piani materiali, infatti lo spazio e il tempo sembrano quasi annullarsi, svanire, o comunque seguono meccanismi completamente diversi.
Symphonic Syncronicity prende spunto dalla sincronicità di Jung ed è un titolo emblematico. La mostra assume degli effetti molto singolari in quanto otto foto (quattro immagini in astratto e quattro ritratti) - che racchiudono circa venti anni di lavoro dell’artista Calemma - non si fermano all’effetto visuale/narrativo, bensì si arricchiscono di composizioni musicali e letterarie. “Il risultato è un percorso recettivo unico che risveglia simultaneamente emozioni, sentimenti e pensieri”, spiega Gagliardi.
Calemma è un artista poliedrico, e la sua arte produce in maniera assolutamente sincronica immagini e musica che sembrano essersi incontrate in “un mondo misterioso che trascende la casualità, che è entrato in un altro ordine della realtà: oltre le cause materiali, oltre lo spazio e il tempo” (Jung). Fotografia, parole e musica sono diverse sonate della stessa sinfonia. Da qui il titolo della mostra Symphonic Syncronicity: un percorso che sviluppa una conoscenza radicale dell’anima fotografando le emozioni carpite in instanti di vita. La sensibilità raggiunge il massimo dell’espressione e il mix fotografia, musica e letteratura risulta vincente. La musica, nello specifico, potenzia le capacità di attenzione e di ascolto, mentre i riferimenti letterari acuiscono l’immedesimazione e l’introspezione.
L’artista ritiene che le sue sensazioni e la sua percezione siano legate al mondo esterno da un rapporto sincronico; i luoghi e le cose che incontra lungo il suo cammino rappresentano momenti particolari della sua evoluzione. L’Io non ha limiti spaziali e temporali ben definiti e così spazia vivendo degli episodi di sincronicità molto spesso associati a degli archetipi.
L’arte al servizio della mente. È questa la strada ormai assodata del progetto A-Head di Angelo Azzurro Onlus, attraverso il quale l’associazione mira a sviluppare un percorso ermeneutico e conoscitivo delle malattie mentali attraverso l’arte, un mezzo privilegiato per meglio interpretare la fragilità e la complessità umana.
Si ringraziano Carlo Alberto Mezzavilla per il suo intervento musicale, Diletta Panatta e tutti gli artisti che sostengono il progetto A-Head in particolare Barbara Salvucci, Luca Guatelli, Tiziano Bellomi e Gianfranco Grosso.
L’Associazione Socio-Sanitaria Angelo Azzurro ONLUS - costituita nel 2009 dalle famiglie Calapai e Lo Giudice con lo scopo di sostenere pazienti e familiari in condizioni di disagio fisico, psichico e sociale di tutte le età - sostiene in maniera attiva l’arte contemporanea e gli artisti che collaborano ai vari laboratori, rendendo possibile la realizzazione dei loro progetti artistici. Durante i laboratori, che la Onlus porta avanti dal 2009 accanto ai percorsi di psicoterapia tradizionali, vengono sviluppati progetti riabilitativi individualizzati, volti al recupero della massima autonomia da parte dei pazienti, alla riduzione della dipendenza istituzionale e alla lotta contro lo stigma della malattia mentale. Negli anni l’Associazione “Angelo Azzurro” ONLUS ha ricevuto il sostegno economico da Privati con erogazioni liberali, da Fondazioni, come la Fondazione Vodafone Italia e la Fondazione Nando ed Elsa Peretti, e dal 5x1000.
Giovanni Calemma. Artista fotografo anglo–italiano, da metà degli anni Novanta vive e lavora a Londra, un percorso che ha arricchito e in qualche modo definito l’estetica e il metodo del suo lavoro. I suoi scatti e le sue immagini sono stati pubblicati da magazine di cultura e lifestyle contemporanei come ID Magazine, Arena Homme Plus, Boiler, B- Guided, 137 Mag. L.P.A., Taschen. Giovanni Calemma ha inoltre esposto le sue opere, oltre che in Italia e a Londra, anche a Berlino e New York. La sua recente collaborazione con l’Associazione Angelo Azzurro di Roma ha dato vita ad una serie di workshops e alla mostra fotografica “Uno sguardo nuovo” (Roma 2016, Cisternino 2017, Londra 2018). Un’esperienza che si è poi evoluta nel progetto A-Head, un format itinerante di eventi musicali e artistici che, con il contributo di DJs, artisti, promoters, medici professionisti, e degli stessi pazienti, viene presentato in città italiane ed estere.