Giovanni Carta – Pause di recente passato
La ricerca dell’artista si orienta, sin dalla prima fase creativa, verso una volontà di semplificazione dell’immagine che rende il segno protagonista della composizione. La produzione matura, fino agli esiti più recenti, si orienta verso un raffinato astrattismo geometrico.
Comunicato stampa
La mostra Pause di recente passato di Giovanni Carta, al MAN dal 17 febbraio all’11 marzo, apre il progetto Soluchefera che occuperà per tutto l’anno il piano terra del Museo con una serie di mostre personali che riguarderà un’intera generazione di artisti di rilievo che in passato hanno partecipato in modo attivo alla ricerca artistica contemporanea della Sardegna e che ora si sono allontanato dai circuiti dell’arte. Queste mostre racconteranno le singole visioni artistiche attraverso la sintesi di produzioni durate decenni.
Giovanni Carta ha studiato all'Istituto d’Arte di Sassari negli anni Cinquanta, in quel periodo diretta da Filippo F**ari, e proprio frequentando l’ambiente sassarese che entra in contatto con Mauro Manca e il nuovo fermento che in quegli anni interesserà numerosi giovani artisti. Questa vicinanza ne determinerà lo sviluppo verso l’astrattismo che sarà al centro di tutta la sua ricerca artistica.
La sua ricerca si orienta, sin dalla prima fase creativa, verso una volontà di semplificazione dell'immagine che rende il segno protagonista della composizione. La produzione matura, fino agli esiti più recenti, si orienta verso un raffinato astrattismo geometrico.
La sua pittura è geometria del senso oltre che dell'intelletto, in cui il rigore della riduzione formale propria della linea astratto-geometrica s'incontra con quello della ricerca analitica condotta sugli elementi primari, fisici, della pittura (supporto, colore, stesure). Un atteggiamento analitico che parte però da un sentire artigianale, una tonalità affettiva dell'operare, una dedizione manuale che risale alle fonti stesse dell'esperienza moderna
DNA è la mostra delle opere della Collezione Permanente che sarà esposta al museo dal 17 febbraio. Saranno presenti le opere dei grandi maestri sardi che vanno da Ballero, Biasi, Ciusa, Ciusa Romagna, Delitala, Devoto e Nonnis, solo per citarne alcuni.
Le opere della Collezione possono essere considerate le pagine che costituiscono la tradizione culturale e artistica del nostro territorio, contribuiscono a plasmare la struttura più intima del Museo, ne costituiscono la storia e sono i testimoni più visibili della sua costante crescita, fino a diventare una sorta di album dei ricordi della sua vita, album che, anche in virtù del nuovo allestimento, potrà essere sfogliato dai visitatori.