Giovanni Felle – Album/Bianco

Informazioni Evento

Luogo
EX CONVENTO DI SAN FRANCESCO DELLA SCARPA
Via Giuseppe Palmieri 6, Lecce, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
18/02/2012

ore 18

Patrocini

La mostra è promossa dalla Provincia di Lecce, Assessorato alla Cultura ed il Museo Sigismondo Castromediano di Lecce.

Artisti
Giovanni Felle
Curatori
Antonio Cassiano
Generi
arte contemporanea, personale

La prima fase della ricerca si orienta verso una indagine spirituale attraverso l’uso del colore non colore. Seguendo il filo conduttore del bianco, la seconda fase, pone l’accento antropologico su oggetti appartenuti ad una civiltà contadina di cui nostalgicamente lasciano ricordi legati da un cordone ombelicale all’esperienza fondante di una civiltà.

Comunicato stampa

La mostra è promossa dalla Provincia di Lecce, Assessorato alla Cultura ed il Museo Sigismondo Castromediano di Lecce. Catalogo e mostra sono a cura di Antonio Cassiano (direttore del museo), i testi critici sono di: Antonio Cassiano, Giuseppe Pavanello, Antonio Basile, Francesca De Filippi, Simona Caramiaed Ilaria Oliva. l'inaugurazione è fissata per il 18 febbraio alle ore 18,00 e rimane aperta sino all'undici marzo nei locali di San francesco della Scarpa a Lecce.

ll titolo della Mostra è "ALBUM//BIANCO". Album,(dal latino album, la tavoletta imbiancata dove si scriveva con l'inchiostro) indica originariamente un foglio bianco (albus era il bianco dell'albume). Oggi la parola assume diversi significati a seconda del contesto; tutti, comunque, sono legati all'idea di una raccolta di oggetti organizzati in un insieme. (Wikipedia). La prima fase della ricerca si orienta verso una indagine spirituale attraverso l'uso del colore non colore; il bianco come superamento delle forze espressive e l'annullamento del Pathos che si contrappongono alla forma pura. Gli oggetti diventano così spunti di riflessione con cui dialogare in una sorta di visione catartica. Seguendo il filo conduttore del bianco, la seconda fase, pone l'accento antropologico su oggetti appartenuti ad una civiltà contadina di cui nostalgicamente lasciano ricordi legati da un cordone ombelicale all'esperienza fondante di una civiltà. In un processo inverso di ricostruzione archetipica le immagini assumono forma e diventano così oggetti. L'ultima fase si sofferma sull'indagine estetica e fisica dell'oggetto, pura forma che dialoga con dati sensoriali appartenenti al fare quotidiano. Oggetti estrapolati dal contesto originale; rielaborati i connotati, sovradimensionati o ridimensionati creano l'effetto straniante, il corto circuito.
Il bianco, come negazione dell'estetica dei materiali. Come camuffamento dei dati sensibili. Come perdita di punti di riferimento e come indagine libera. La sensazione tattile che emanano gli oggetti mal si coniugano con la forma, a volte delicata, a volte rude.

In definitiva gli oggetti attraverso forme e colore puri, navigano in una tavola bianca senza rotta e punti di arrivo.