Giovanni Kronenberg / Claudio Gobbi
RizzutoGallery è lieta di presentare nei propri spazi due mostre personali, distinte e separate – la personale di Giovanni Kronenberg e Neither Europe nor Asia di Claudio Gobbi.
Comunicato stampa
La mostra di Giovanni Kronenberg (Milano, 1974. Vive e lavora a Milano), accompagnata da un testo critico di Antonio Grulli, è interamente incentrata sulla sua recente produzione su carta. Conosciuto per le sue sculture - caratterizzate dall’uso e dalla trasformazione di manufatti, reperti naturali e oggetti di difficile catalogazione che resistono a interpretazioni o approcci narrativi, negli anni l’artista ha affiancato alla ricerca scultorea una fitta produzione grafica. Parallele e complementari, le opere su carta rivelano una sensibilità particolare per l’ideazione e la trasformazione di forme che, se da un lato richiamano le configurazioni delle sculture, dall’altro se ne distanziano per la forte e inaspettata cromia e libertà di segno. Nelle sue mostre l’artista mette in dialogo le sculture con il linguaggio del disegno cercando di espandere e testare le dinamiche installative e i loro conseguenti rapporti dialogici. Se nelle prove precedenti, la relazione tra sculture installate a pavimento e i disegni esposti a parete creava un corto circuito, ora, sottraendo le forme tridimensionali, l’ambiguità - che da sempre permea e sostanzia la ricerca di Kronenberg - si intensifica nella sola bidimensionalità della carta. La polarità figura-sfondo, centrale nei suoi disegni, diventa una disputa formale continua, che non trova e non vuole trovare una soluzione né semplice né prevedibile. L’utilizzo di diverse tecniche - dal pastello al carboncino, dalle matite colorate all’acquerello - rendono l’azione del disegnare più vicina a una sensibilità pittorica, dove i colori saturi dialogano con toni più diafani e morbidi. Tutti di piccolo formato, i lavori su carta di Kronenberg sono peculiari anche per l'abilità nel maneggiare e accostare i diversi materiali utilizzati per gli sfondi: foglia di rame, argento e oro 24 carati, metalli pregiati che aggiungono sospensione, atemporalità e lontananza alle sue prove grafiche.
Claudio Gobbi (Ancona, 1971. Vive e lavora tra Berlino e l’Italia) presenta il progetto Neither Europe nor Asia, una selezione di fotografie tratte da due serie realizzate e collezionate dall’artista a partire dal 2011 durante ripetuti viaggi in Russia nella regione degli Urali, al confine tra Europa e Asia. Come in altri suoi progetti l’artista affianca ad immagini da lui scattate personalmente fotografie d’archivio reperite sul luogo con l’intento di affrontare temi ricorrenti nella sua ricerca artistica: l’identità culturale, l’incontro tra Oriente e Occidente, la transnazionalità e, non ultimo, la fotografia stessa quale mezzo di rappresentazione. Punto di partenza di Neither Europe nor Asia è la vita dello scrittore Dimitry Mamin Sibiryak (1852-1912), principale autore degli Urali, le cui fiabe e poetiche narrazioni paesaggistiche sono state tradotte in tutto il mondo. Gobbi affianca ai ritratti di Sibiryak, emblematici di un confine culturale per i suoi tratti somatici in parte europei e in parte asiatici, rappresentazioni fiabesche del paesaggio naturale della regione, provenienti dall’ampia tradizione dei diorami in Russia, interrogando al tempo stesso un territorio, la sua storia e l’eterna ambiguità delle immagini.
Claudio Gobbi ha studiato fotografia all’Istituto Bauer di Milano specializzandosi sotto la guida di Gabriele Basilico. I suoi progetti - caratterizzati da un continuo work in progress - affrontano questioni relative all’identità culturale e ai confini, alla transnazionalità, all’incontro tra oriente e occidente, nonché al rapporto tra arte, architettura e antropologia culturale, affrontate a partire dal proprio contesto di appartenenza: l’Europa.