Giovanni Lanfranco – Due opere a confronto
Il Polo Museale del Lazio, diretto da Edith Gabrielli, presenta alla Galleria Spada, diretta da Adriana Capriotti, un’iniziativa dedicata ad uno dei maggiori artisti del Seicento, il pittore emiliano Giovanni Lanfranco.
Comunicato stampa
Il Polo Museale del Lazio, diretto da Edith Gabrielli, presenta alla Galleria Spada, diretta da Adriana Capriotti, un’iniziativa dedicata ad uno dei maggiori artisti del Seicento, il pittore emiliano Giovanni Lanfranco.
Concepita congiuntamente ad una giornata di studi specialistica che si terrà a Palazzo Spada il 13 febbraio, l’esposizione consentirà, dal 14 al 19 febbraio, il confronto diretto tra il dipinto della Galleria Spada raffigurante il Giovane col berretto piumato e il quadro con il Ritorno del Figliol Prodigo, un’opera già in collezione Giustiniani, recentemente riemersa agli studi e presentata per la prima volta al pubblico italiano. La riscoperta del ragguardevole dipinto, attualmente conservato in una raccolta privata, ha permesso di integrare la conoscenza di Lanfranco attorno alla metà degli anni venti del Seicento, nella piena maturità del pittore parmense, e di ricostruire l’avventura dell’opera attraverso i suoi percorsi europei a partire dall’Ottocento. Nell’occasione, il dipinto si affiancherà eccezionalmente al Giovane con il berretto piumato conservato sin dal Seicento nella collezione Spada, un’opera riportata a Lanfranco già negli anni Settanta del Novecento dal massimo conoscitore del pittore, lo storico dell’arte tedesco Erich Schleier.
Il Giovane col berretto piumato della Galleria Spada ha, infatti, costituito la premessa per il riconoscimento del Ritorno del figliol prodigo operato sul mercato internazionale nel 2017, come verrà chiarito nel corso della giornata di studio che prelude all’esposizione. Nell’occasione, sarà proprio Erich Schleier a illustrare i due dipinti entro il percorso stilistico del cosiddetto momento “protobarocco” di Lanfranco, mentre Silvia Danesi Squarzina, la più autorevole specialista dell’antica collezione dei marchesi Giustiniani, ricostruirà la storia del Figliol Prodigo all’interno di quella famosissima raccolta romana di primo Seicento. Sarà, così, anche possibile gettare nuova luce sul destino dei dipinti ex Giustiniani all’interno di altre prestigiose collezioni, come avviene, ad esempio, proprio nella stessa Galleria Spada con la splendida Sacra famiglia con San Giovannino di Valentin de Boulogne, opera ugualmente proveniente ab antiquo dai Giustiniani e che si ammira oggi nella Sala dove i due dipinti di Lanfranco sono in mostra.
L’iniziativa, che intende conciliare la dimensione di studio che maggiormente si addice ad una collezione storica barocca come quella della Spada con la più ampia diffusione al grande pubblico di capolavori raramente visibili, è anche l’occasione per far conoscere alcune dinamiche di recupero che si svolgono sul mercato internazionale dell’arte, dove gli antiquari italiani Umberto Giacometti e Miriam Di Penta individuarono a suo tempo il Ritorno del figliol prodigo proprio sulla base del dipinto della Galleria Spada. Viene, dunque, evidenziata l’importanza della conoscenza del museo e delle sue collezioni anche in rapporto alla possibilità di rintracciare opere disperse, dando conto del frutto del lavoro di studio congiunto tra le diverse professionalità dell’arte.
La giornata di studio di martedì 13 febbraio si svolgerà a Palazzo Spada, nell’imponente Salone di Pompeo - per l'occasione concesso dal Consiglio di Stato - dove si potranno ammirare le decorazioni illusionistiche realizzate nel 1635 da Agostino Mitelli e Michelangelo Colonna: sarà possibile, in tal modo, recuperare anche la visione di uno dei principali interventi decorativi della fase seicentesca del Palazzo, intervento dovuto alla committenza del cardinal Bernardino Spada, per il quale fu, tra l'altro, realizzata la celeberrima Colonnata prospettica di Francesco Borromini.
La Giornata di studio del 13 febbraio seguirà il programma in allegato; è consigliata la prenotazione al numero sotto indicato, posti disponibili fino ad esaurimento.