Giovanni Magni – Dataglitches. My favorite mistakes
Dataglitches è un progetto curatoriale che visualizza gli errori “puri” generati durante la computazione di big data.
Comunicato stampa
L'errore è parte di noi, come individui e comunità, ma nel corso della Storia il suo significato si è trasformato: da sinonimo di peccato e distanza da Dio a tappa obbligata del progresso scientifico che apre, ad ogni nuova scelta, un percorso imprevedibile.
Tuttavia, con l’arrivo delle macchine, l'uomo ha iniziato ad affrontare una nuova famiglia di errori che potremmo definire "puri" perché, almeno per ora, sono incolpevoli. Così può accadere che osservando l'errore di una calcolatore restiamo affascinati dalla sua forza espressiva, dalla fredda magia, che l’errare umano riconosce come prospettiva alternativa della bellazza.
Una fascinazione che ha condotto Giovanni Magni, information designer ed Head of Data Visualization di Accurat, studio di design nel 2011 con sede a Milano e New York, a racchiudere in un progetto curatoriale inedito. Nace così Dataglitches - My favorite mistakes, che Wild Mazzini data art gallery presenta per la prima volta al pubblico, invitando le persone a interrogarsi sui limiti dei rapporti uomo/macchina, errore/scoperta, smarrimento/riconoscimento.
Le sedici tavole che compongono la mostra hanno origini diverse, figlie di processi ciclici attivati per aprire la complessità dei dati e renderli navigabili e leggibili. Nel loro insieme, i lavori afferiscono a quattro macro famiglie: i radar charts - diagrammi che consentono di rappresentare più dati simultaneamente; le matrici - che rappresentano la correlazione tra due indicatori; i flussi di valori e le rappresentazioni geografiche e spaziali - come quelle che riguardano i dati meteorologici.
“Questa collezione - spiega Giovanni Magni - è un tributo estetico alla visualizzazione dati. Lavorando in questo ambito da anni, mi sono trovato a raccogliere immagini che rappresentassero degli errori, dei risultati inaspettati che però mostravano una componente estetica forte, soprattutto una volta decontestualizzata. Ho voluto dare spazio a questo aspetto, che è molto distante dalla componente analitica e fredda che solitamente si ha quando si pensa alla statistica e alle informazioni. Dataglitches è la sintesi di questo percorso, un progetto nato un po per gioco che però è cresciuto fino a diventare uno spunto di riflessione importante sull'estetica dei dati e sul valore intrinseco della bellezza”.
Wild Mazzini inaugura con questa mostra la quinta stagione espositiva, proseguendo il proprio percorso alle radici della contemporaneità che appare sempre più nutrita dai dati, come la pandemia che stiamo vivendo ci sta dimostrando ogni giorno.