Giovanni Nardini – Gli ultimi calafati di Viareggio
Scatti che ritraggono gli ultimi protagonisti di un mestiere, se non di un’arte, che sta per essere dimenticato e archiviato sotto la voce “ricordo”.
Comunicato stampa
Nel rinnovato centro culturale di Villa Gori a Stiava viene ripresa la tradizione di importanti e prestigiose mostre fotografiche, che in passato ha visto esporre opere di fotografi del calibro di Pepi Merisio, Giacomelli, Giorgio Lotti per citarne solo alcuni. Venerdì 10 Agosto alle ore 21,30 verrà inaugurata la mostra del fotografo viareggino Giovanni Nardini con l'omaggio che egli ha tributato a “Gli ultimi calafati di Viareggio”, immortalando con la sua macchina fotografica momenti unici di un lavoro ormai in via di estinzione. Una cinquantina le foto – di cui quattordici ingrandimenti – che saranno esposte fino al 15 settembre nelle sale di Villa Gori e che saranno visitabili tutti i giorni – sabato pomeriggio e domenica esclusi – con orario 9-13, 14-18. Scatti che ritraggono gli ultimi protagonisti di un mestiere, se non di un'arte, che sta per essere dimenticato e archiviato sotto la voce “ricordo”. Prima che ciò succeda Giovanni Nardini ha bloccato sulla carta immagini – rigorosamente in bianco e nero, secondo il suo stile - dal sapore antico, fissando con il suo obbiettivo vecchi arnesi ormai in disuso, come il maglio, la marmotta, il raschino, o immortalando gesti e rituali ormai inconsueti, come lo sfregare la stoppa sulle ginocchia. Un mondo che sembra davvero appartenere ad epoche passate ma che vive ancor oggi in un angolo della Darsena. E' lì al cantiere Del Carlo (fondato nel 1963 da Francesco Del Carlo), in un capannone verde dove si costruiscono prestigiose barche in legno e ristrutturano pescherecci, che Nardini ha incontrato casualmente i protagonisti del suo libro e ora della sua nuova mostra: “ Era molto tempo - spiega il fotografo viareggino nel suo intervento che accompagna il libro - che volevo dedicare un lavoro a Viareggio, raccontare qualcosa della mia città, che fosse legato alla sua tradizione e memoria marinaresca”. Nardini lo aveva già fatto in passato rispetto ad altre realtà per raccontare il mondo contadino di alcuni paesi della Lucchesia e della Garfagnana, i laboratori del marmo, le fonderie artistiche di Pietrasanta, e l’anno scorso (sempre per Pezzini editore) le stanze vuote di quello che era stato l’ospedale psichiatrico di Maggiano del grande Mario Tobino. Sempre sulle orme di una realtà destinata a scomparire e diventare pura memoria. Viaggio che il 10 agosto approderà a Villa Gori grazie all’organizzazione del centro culturale Villa Gori e all’ Assessorato alla Cultura del Comune di Massarosa .