Giovanni Ozzola – Through a day

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA CRACCO
Galleria Vittorio Emanuele II, Milano, Italia
Date
Dal al
Vernissage
22/10/2019
Artisti
Giovanni Ozzola
Uffici stampa
PARIDEVITALE
Generi
arte contemporanea
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Galleria Cracco, il progetto d’arte contemporanea nato da un’idea dello chef Carlo Cracco con l’agenzia di comunicazione Paridevitale e a cura di Sky Arte, presenta Through a day di Giovanni Ozzola (Firenze, 1982), quarta installazione site specific pensata per le lunette del ristorante Carlo Cracco in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano e visibile dal 22 ottobre 2019.

Comunicato stampa

Galleria Cracco, il progetto d’arte contemporanea nato da un’idea dello chef Carlo Cracco con l’agenzia di comunicazione Paridevitale e a cura di Sky Arte, presenta Through a day di Giovanni Ozzola (Firenze, 1982), quarta installazione site specific pensata per le lunette del ristorante Carlo Cracco in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano e visibile dal 22 ottobre 2019.

Toscano di nascita ma viaggiatore instancabile, Ozzola è stato invitato da Artissima, guest curator di questa edizione, a confrontarsi con la particolare conformazione dello spazio espositivo in uno dei luoghi più rappresentativi di Milano.

Dopo gli interventi di Patrick Tuttofuoco, dei MASBEDO e di Goldschmied & Chiari, Through a day si inserisce nell’architettura della Galleria innescando un inaspettato effetto trompe-l’oeil: immagini di spazi industriali segnati da graffiti e illuminati da spicchi di cielo e di acqua, diventano un racconto sul trascorrere del tempo.

Le tre vetrine d’arte di Galleria Cracco, fruibili gratuitamente 24 ore su 24 e visibili da oltre 100.000 persone al giorno, dichiarano ancora una volta la vocazione “pubblica” del progetto, nato con la volontà di sostenere l’arte contemporanea italiana portandola in un luogo simbolo del saper fare italiano, in cui sperimentazione ed eccellenza si dichiarano trait-d’union tra food, architettura, design e arte.
Giovanni Ozzola: Throug a day

Through a day di Giovanni Ozzola si compone di tre immagini retroilluminate installate all’interno delle lunette: l’intervento rivela la specificità della ricerca dell’artista che, abbracciando pratiche artistiche diverse – in questo caso fotografia e installazione, non tralasciando mai un forte senso pittorico –, si contraddistingue per un’indagine che parte sempre dall’osservazione del mondo visibile, dello spazio e della luce.

Catturare il trascorrere del tempo, il variare delle luci, in un tentativo continuo di fermare qualcosa di fluttuante e fugace, è al centro anche del progetto per Galleria Cracco: le aperture circolari che sfondano lo spazio delle lunette – evocando espedienti caratteristici del barocco – lasciano illusionisticamente immaginare l’esistenza di una dimensione altra ed astratta all’interno dell’edificio, in contrasto con l’estetica urbana, industriale e abbandonata, delle superfici che invece affacciano sulla Galleria, integrandosi con l’architettura neoclassica del contesto.
La dialettica tra luce e buio che emerge in Through a day si apre ad una riflessione più ampia sulla relazione tra l’uomo e l’universo, su come l’uomo si collochi nello spazio e nel tempo, verso la conoscenza e la percezione di se stesso: nelle sue opere Ozzola lascia sempre percepire l’idea che ci sia una corrispondenza tra la materia che compone l’essere umano e quella che costituisce l’universo, in un gioco infinito di rimandi e connessioni e si caratterizzano per una loro semplicità dal carattere aurorale, di nascita e inizio.

“La struttura Neorinascimentale della Galleria Vittorio Emanuele è un passaggio, sia fisico che simbolico: protetti dalla storia non solo architettonica del luogo ci confrontiamo con il nostro presente sospeso tra armonia e contrasto come nella cucina di Carlo Cracco – dichiara l’artista Giovanni Ozzola. Il nostro individuale cammino, il susseguirsi dei giorni legati ad una storia che tocca ciascuno andando oltre il singolo individuo. Il segno lasciato come graffito afferma l’esistenza del singolo, ma la parete colma di segni diventa la mappa che racconta un luogo e un tempo...”