Giovanni Rossi – Il cielo in una stalla
LAMB, proseguendo la sua innovativa programmazione annuale, è lieto di presentare Il cielo in una stalla,
la terza mostra personale di Giovanni Rossi.
Comunicato stampa
LAMB, proseguendo la sua innovativa programmazione annuale, è lieto di presentare Il cielo in una stalla,
la terza mostra personale di Giovanni Rossi.
Il progetto espositivo, a cura di Alessio Vigni, è stato concepito partendo da una precisa scelta
iconografica: l’agnello. La mostra evoca il nome del luogo in cui viene realizzata e porta alla
concretizzazione il senso della parola stessa: in inglese LAMB significa agnello.
Giovanni Rossi, nato a Brescia nel 1996, città dove tuttora vive e lavora, indaga i temi della spiritualità,
del visibile e dell’invisibile, dell’immagine e la sua astrazione, invitando l’uomo contemporaneo a un
rinnovato incontro con la dimensione spirituale. Nei suoi lavori l’utilizzo del colore blu, simbolo della
dimensione metafisica, è l’elemento cromatico preponderante.
Il titolo della mostra, che evoca e tradisce la canzone del celebre cantautore Gino Paoli, ci proietta
nell’ambiente espositivo. Per l’occasione, lo spazio è stato trasformato in una stalla, in un luogo umile in cui
è possibile soffermarsi e rimanere in adorazione dell’epifania che si compie al suo interno. La stalla è da
sempre il luogo in cui la spiritualità è nata: è la scenografia profana in cui viene ambientata la natività del
Cristo. La mostra vuole essere un tentativo di ricollocare la trascendenza in un luogo semplice e
terreno, dal quale l’arte può solo che elevarsi. Non c’è blasfemia, ma solo la volontà di analizzare la
spiritualità attraverso un linguaggio comune e umano.
Nella mostra sarà possibile entrare seguendo una precisa ritualità e si potrà sostare al suo interno
attraverso una modalità di fruizione intima e interiore. L’iconografia dell’agnello, di cui tutte le opere sono
“bagnate”, concede l’occasione di osservare le tematiche religiose e spirituali attraverso la lente dell’arte
contemporanea, traducendo significati antichi e parabole eterne, in codici più vicini alla nostra quotidianità.
Lo spazio espositivo del LAMB si trova all’interno di un chiostro coperto, in un luogo a cui è stato negato
qualsiasi accesso alla volta celeste. La mostra è stata pensata per questo preciso contesto con la volontà di
sfondare le dimensioni fisiche dello spazio e diventare luogo in cui la mente possa muoversi in piena libertà.
Dal luogo più umile che l’uomo possa concepire inizia il viaggio del visitatore verso una dimensione
eterea, grazie anche a quel colore blu, contenuto in ogni opera in mostra, che diventa una finestra
simbolica, aperta sul cielo. Ecco che allora quella “stanzlla”, che si trasforma anche nella canzone di Gino
Paoli in uno spazio senza confini, diventa un luogo capace di accogliere la profondità di qualsiasi persona
che entrerà al suo interno.
La mostra è l’incontro tra due poli opposti, un credente, l’artista e un ateo, il curatore. Due modi
completamente diversi di vivere la spiritualità. Il progetto espositivo diventa un’esperienza in cui tutti i
sensi saranno coinvolti: da luogo dell’esteriorità, lo spazio espositivo diventa il luogo della contemplazione e
del silenzio.
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Giovanni Rossi nasce nel 1996 a Brescia, dove vive e lavora. Consegue il Diploma di laurea Triennale in Scultura e
Magistrale in Arti Visive Contemporanee presso l’Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia. Nel 2019 viene scelto
dall’Accademia di Belle Arti SantaGiulia, tra tutti gli studenti, per partecipare al concorso AccadeMibac indetto dal
MiBACT, in collaborazione con la Quadriennale di Roma, per promuovere i giovani artisti italiani. Nel 2021 viene
selezionato come vincitore della terza edizione del Premio Paolo VI promosso dalla Collezione Paolo VI a Concesio,
(BS). Dal 2020 è rappresentato dalla casa d’aste Auc Art, specializzata in arte emergente internazionale. Nello stesso
anno viene selezionato per il Palazzo Monti Degree Show e tra gli artisti finalisti della decima tappa del progetto Jaguart
Brescia in collaborazione con Artissima. Nel 2021 partecipa alla collettiva Arte al Kilo promossa da Marina Bastianello
Gallery a Mestre. Sempre nello stesso anno inaugura la sua prima personale IO SOLO a cura di Ilaria Bignotti, Vera
Canevazzi, Camilla Remondina e Caterina Frulloni presso Rawness scents a Brescia.