Giovanni Sesia
ll Centro Fotografico Cagliari di Cristian Castelnuovo in collaborazione con Castia Art e Katyuscia Carta presentano la prima mostra personale di Giovanni Sesia in Sardegna.
Comunicato stampa
ll Centro Fotografico Cagliari di Cristian Castelnuovo in collaborazione con Castia Art e Katyuscia Carta presentano la prima mostra personale di Giovanni Sesia in Sardegna.
Tra vecchi archivi e mercatini, Giovanni cerca e raccoglie lastre e fotografie nel tentativo di riportare alla luce particolari di vite passate, volti dei quali non si conosce forse il nome, ma dettagli importanti sulla loro esistenza.
Queste opere si trovano in bilico tra la fotografia e il dipinto, per l'autore l'immagine riportata sulla tavola non è altro che un punto di partenza per un'opera finale che sfugge ad ogni facile etichettatura.
Non si tratta, infatti, di una semplice foto ritoccata e dipinta, l'immagine di fondo, viene completamente ricreata e reinventata e la materia pittorica si unisce alla fotografia sottostante divenendo quasi una cosa sola.
In mostra al Centro Fotografico Cagliari, dall'8 ottobre all'8 novembre, con la curatela di Katyuscia Carta una serie di opere sul tema della memoria.
Giovanni Sesia // mostra personale // solo show
TESTO CRITICO
Il percorso di conoscenza dell’opera di Giovanni Sesia si presenta come un viaggio coinvolgente attraverso i sentieri della memoria. Una memoria che non solo restituisce presenze del passato all’occhio dello spettatore, ma è anche capace di proiettarlo nel tempo e nel luogo a cui quella presenza è appartenuta.
Capita di fronte ai dipinti di Giovanni Sesia che la nostra mente viaggi fino a portarci in un vissuto lontano di cui possiamo quasi percepire il contesto. Ci sembrerà, allora, di sentire una musica, di ascoltare voci del passato, di vedere la scena muoversi intorno a noi e noi all’interno di essa.
Lo spettatore riceve un biglietto per un viaggio spazio-temporale, una chiave per entrare nei meandri della storia, in cui non sono solo i fatti ad essere raccontati, ma le emozioni di chi li ha vissuti. L’arte restituisce alla memoria ciò che il tempo le ha tolto.
Nelle opere in mostra: cimeli, motociclette, volti e oggetti del passato provenienti da fotografie scrupolosamente raccolte da vecchi archivi e mercatini d’antiquariato.
Una volta scelta l’immagine, l’artista inizia il suo lavoro sulla tavola o sulla tela. Le pennellate velano sovente la scena, allo scopo di mettere in rilievo il soggetto principale. Anche il segno è presente, ma sotto forma di indecifrabile grafia. Una scrittura “impressionista”, dove l’unica cosa che si può leggere è la sensazione di parole passate: scritte, lette, recitate.
Giovanni Sesia utilizza una tecnica personalissima, in cui fotografia e pittura si legano in maniera indissolubile per restituirci un’immagine capace di evocare sensazioni che vanno ben oltre il semplice dato visivo. L’artista lavora, infatti, con l’intento di suscitare emozione, senza la quale, per sua stessa ammissione, l’arte non può esistere.
L’emozione proviene dall’oggetto e il compito dell’artista è quello di trasferire al suo pubblico le sensazioni ricevute, ad esempio, guardando una lastrina o un vecchio negativo.
Ma l’arte ha anche un altro importantissimo ruolo: quello di alleggerire gli umani tormenti. Secondo Giovanni Sesia, di fronte alle sofferenze dell’anima la musica e la pittura sono delle cure. Il malato? L’artista, il gallerista, il critico, il collezionista…
Katy Carta
Giovanni Sesia biografia
Giovanni Sesia nasce a Magenta nel 1955 e compie i propri studi a Milano, diplomandosi alla fine degli anni ’70 presso l’Accademia di Brera.
Dopo un primo periodo, in cui predilige una cifra stilistica espressionista caratterizzata da una tavolozza molto decisa, Giovanni Sesia si dedica all’elaborazione di una tecnica personalissima che mette in comunicazione pittura e fotografa.
Nel 1998 scopre un archivio di immagini risalenti all’inizio del secolo, rappresentanti i pazienti di un vecchio ospedale psichiatrico. Decide di emanciparle dall’oblio e restituirle alla memoria, rendendole protagoniste di una serie di sue opere pittoriche. Questi lavori aprono a Giovanni Sesia la strada verso importanti partecipazioni espositive come, ad esempio, la rassegna Photo España nel 2003 e la mostra "Da Dada" curata da Achille Bonito Oliva del 2006.
Negli anni successivi, l’artista, approfondisce le potenzialità espressive della contaminazione tra fotografa e pittura, elaborando serie pittoriche dedicate ad oggetti di uso comune come vecchie lenzuola, sedie, vasi, etc.
Particolare attenzione merita il gruppo di opere dedicata alle motociclette che gli vale una commissione da parte della Fondazione Ducati. Giovanni Sesia reinterpreterà le storiche immagini della casa motociclistica bolognese, rendendole poetiche e immortali attraverso la sua pittura.
Rappresentato da Fabbrica Eos a Milano e in asta da Christie’s, l’artista partecipa a molteplici esposizioni tra le quali la Biennale di Venezia del 2011 e diverse edizioni di Arte Fiera.