Giovanni Tognini – Post mortem

Informazioni Evento

Luogo
CAP CENTRO ARTI PLASTICHE
Via Canal del Rio , Carrara , Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

La mostra resterà aperta al pubblico dal 6 maggio al 5 giugno dal martedì al giovedì dalle 9.30 alle 12.30 e dal venerdì alla domenica dalle 16.30 alle 19.30.

Vernissage
07/05/2016

ore 16 su invito

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Giovanni Tognini
Generi
arte contemporanea, personale

Apre al Centro Arti Plastiche di Carrara la mostra dedicata all’artista di Fossone celebrato da Henry Moore.

Comunicato stampa

Le sculture segrete di Giovanni Tognini in mostra al Centro Arti Plastiche di Carrara (Ms). Sono le sculture inedite, nascoste, enigmatiche le opere protagoniste della mostra “post mortem” di uno degli artisti moderni più contemporanei di sempre. Celebrato in vita da Henry Moore e dai grandi critici del suo tempo, dimenticato dopo la morte insieme alla sua produzione artistica, la mostra “Giovanni Tognini. Libera le mani” è un tributo al genio anarchico dell’artista di Carrara. E’ un viaggio a ritroso nel tempo tra le sue sculture per scoprire l’incredibile attualità della sua scultura.

Promossa ed organizzata dal Comune di Carrara per la direzione artistica di Emma Castè ed il patrocinio della Camera di Commercio di Massa Carrara e del Rotary Club di Carrara e dell’Associazione Culturale Fossonese la mostra raccoglie le venti opere, sculture in marmo, gesso e cemento, custodite per quasi 50 anni nello studio-laboratorio del vicolo San Giacomo ed in parte restaurate e catalogate negli scorsi mesi attraverso un progetto che ha coinvolto gli studenti. L’esposizione ci porta dentro le sue opere, la sua vita, il rapporto con il mondo dell’arte, con la città e con gli studenti (Tognini era anche docente) attraverso un percorso multimediale di immagini, testimonianze, aneddoti e parole. Tra le opere in esposizione “Il Pensatore”, “La Puppinona”, “Le Lavandaie”, “L’uomo e la tecnica”, “Olimpiade” realizzata all’indomani delle proteste antigovernative finite nel sangue a pochi giorni dall’inizio delle olimpiadi del Messico del ’68 e due sculture che non hanno mai incontrato gli occhi del pubblico “La croce” ed il “Totem”.