Girosi. un’idea di scena
Nei prestigiosi spazi della Cappella Palatina di Castel Nuovo sarà allestita la mostra Girosi. Un’Idea di Scena di Giovanni Girosi a cura di Giulio Baffi.
Comunicato stampa
A partire da sabato 23 marzo nei prestigiosi spazi della Cappella Palatina di Castel Nuovo sarà allestita la mostra Girosi. Un’Idea di Scena di Giovanni Girosi a cura di Giulio Baffi,
Il progetto espositivo nasce con l’intento di raccontare il percorso artistico dell’autore attraverso alcuni dei più importanti e significativi allestimenti scenografici da lui realizzati durante la sua lunga e proficua carriera. L’opera di Giovanni Girosi si racconta attraverso circa 130 immagini nei quali è possibile cogliere il segno contemporaneo e la ricerca al dettaglio a cui Girosi si è sempre attenuto contribuendo a rendere ancora più significativa la storia teatrale artistica partenopea. Ed è proprio nella lettura attenta di bozzetti, disegni preparatori ed immagini di scena che il pubblico viene così proiettato nell’origine della esecuzione e creazione dello spazio scenico, grazie ad un linguaggio esplicito che è frutto della sua formazione di scenografo da lui stesso definita “canonica – accademica”che vede nei principi della prospettiva e degli ordini architettonici le massime linee guida.
Una mostra, allestita appunto all’interno del Museo Civico napoletano, con l’intento di rendere omaggio ai grandi fenomeni artistici della città, basti pensare che nel 1964, insieme ad Anna Caputi, Carlo De Simone, Mario Miano, Odette Nicoletti, Mario Perrucci e Gennaro Vitiello, Giovanni Girosi fonda il Teatro Esse, fucina dell’avanguardia teatrale a Napoli, con il cui omonimo collettivo firma innumerevoli scenografie, tra cui:Moscheta da Ruzante, I Cenci di Artaud (1967) e I Negri di Genet (1969) la Medea da Seneca (1970) che rappresenta l’Italia alla rassegna internazionale Woche derwerkraumtheater presso il Kammerspiele di Monaco.
Un’ autobiografia visiva che narra il suo sapere essere scenografo dentro e fuori l’Accademia di Belle Arti di Napoli che ne ha visto la formazione ed ai cui studenti, nel ruolo di docente, si è sempre dedicato con costante impegno trasmettendo passione e capacità.
Insieme alla mostra l’omonimo libro che edito da Arte’m offre una visione completa e definita della sua figura di scenografo, di artista, ma più di ogni cosa di uomo di Teatro come si evince dai notevoli contributi a cui è affidata la lettura della sua opera.