Giulia Manfredi / Pilar Soberòn – Il silente linguaggio della Natura
Con l’adesione alla Gallery Climate Coalition, per la Primavera 2022, ART1307 propone una mostra di due
artiste internazionali dedicata all’ambiente e alla sua salvaguardia.
Comunicato stampa
La mostra delle artiste Giulia Manfredi e Pilar Soberòn per la Reggia di Portici è concepita per i giardini della
Reggia e consta di due installazioni site-specific dove la contaminazione di materiali e concetti acquisisce
rilevanza assoluta.
I materiali stessi adoperati per le due installazioni costituiscono una egregia fusione di uomo/natura o di
Natura virtuosamente manipolata dall’uomo; il marmo tagliato e composto in segmenti si adagia sul
terreno e si atteggia a fiume in scorrimento, ma al suo interno anziché contenere acqua, contiene piante in
continua evoluzione. Esattamente come accade al fiume, alle nostre stesse vite, all’universo e al Tempo, la
realizzazione di Manfredi per la reggia di Portici è in continua evoluzione.
Le piante all’interno di questo fiume di marmo nascono, crescono e muoiono esattamente come in Natura.
Si trasformano nella loro ineluttabile evoluzione esprimendo la totale impermanenza della natura stessa.
L’arazzo terreno di elementi naturali o Shiva come lo titola Soberòn è un’impronta del nodulo settario
Cretacico fatto di pietra lavica locale di piperno e pietrisco bianco dove “il bianco e il nero degli elementi
naturali evocano la dualità dell’esistenza nell’universo”, come la stessa artista afferma.
I materiali - selezionati per la loro vicinanza, basso impatto ambientale ed emissione di carbonio - alludono
al fuoco e all’acqua, al tempo e al divenire.
Shiva nasce dagli elementi del fuoco e dell’acqua, parla del tempo come distruttore e creatore e della scala
delle età geologiche. L'impermanenza, ma anche l'eternità del segno sono elementi chiave di questo lavoro.
Gli ibridi ambientali sono installazioni che pur nella loro fissità e nella loro immobilità derivante dai
materiali adoperati, ingaggiano con l’ambiente e con il tempo un dialogo fatto di trasformazione. La fissità
e pesantezza del marmo si contrappongono alla evoluzione delle piante che lo circondano e che vivono
all’interno della sagoma del “fiume” di Manfredi; mentre l’impronta realizzata da Soberòn di un nodulo
settario Cretacico, ingaggia un dialogo con le forze naturali che lo scompigliano e lo trasformano. Una
impronta sul terreno composta da pietra lavica, sale marino, piperno che parla di origini, di fuoco, di acqua
e di Tempo.
Impermanenza e al contempo l'eternità; lo scorrere del momento e la fissità degli elementi; la
compenetrazione e la convivenza fruttuosa dell'uomo con la natura, diventano quindi gli elementi centrali
di quest'esposizione il cui scopo è sottolineare la circolarità fra individuo e ambiente.
Tutte le opere sono courtesy delle artiste e di ART1307