Giulia Mangoni – Miss Uragano
Miss Uragano, una serie di appuntamenti espositivi dedicati agli spiriti liberi e femminili del contemporaneo. Giovani artiste delle nuove generazioni presenteranno i loro progetti studiati per la stanza rossa di Casa Gramsci all’interno dell’Nh Collection Piazza Carlina.
Comunicato stampa
Da settembre a primavera 2024 Lunetta11 presenta a Casa Gramsci MISS URAGANO, una serie di
appuntamenti espositivi dedicato agli spiriti liberi e femminili del contemporaneo. Il titolo è un
omaggio alla figura di Jessie White Mario, avventurosa giornalista d’inchiesta inglese ribattezzata
da Mazzini “Miss Uragano”, che innamoratasi della rivoluzione politica italiana vi partecipò in
prima linea.
Il progetto espositivo Miss Uragano per Casa Gramsci festeggia tutte quelle figure femminili che
fanno del loro tempo quotidiano un combattimento certo, costante e che si agita di futuro. Una
serie di mostre dedicate alle Miss Uragano di oggi, dove artiste delle nuove generazioni vengono
invitate a presentare progetti speciali per la stanza rossa di Casa Gramsci.
Il primo appuntamento è per domenica 24 settembre, dove la prima Miss Uragano sarà l’artista
italo-brasiliana Giulia Mangoni (classe 1991) presentata dalla galleria ArtNoble Gallery di Milano.
Ad accompagnare la mostra con un testo critico per il terzo numero del manifesto MADE IN
POPOLO a cura di Lunetta11, una Miss Uragano per eccellenza: Chiara Guidi, spirito ribelle del
mondo dell’arte che con il suo lavoro di critico d’arte e curatore indipendente ha tracciato un
solco indelebile nelle biografie di molti artisti affermati e emergenti di ieri e di oggi (tra cui Man
Ray, Alighiero Boetti, Salvo, Arthur Duff, Simon Linke, Nathalie du Pasquier). Da anni cura
importati collezioni private internazionali e italiane. Chiara Guidi è inoltre Art Consultant della
rivista DRY e autore del libro La rivoluzione siamo noi (San Paolo Edizioni, 2017).
Prossimi appuntamenti a Casa Gramsci per MISS URAGANO
Seguiranno ad ottobre l’esposizione di Serena Vestrucci, vincitrice del Premio Cairo nel 2017, in
collaborazione con la galleria Renata Fabbri; per il mese di novembre durante Artissima una
collettiva a cura del critico d’arte e curatore Chiara Guidi; a dicembre una personale di Guendalina
Urbani in collaborazione con la galleria torinese Umberto Benappi; a gennaio le fotografe Sara
Scanderebech e Camilla Glorioso a cura di Giada Storelli (in collaborazione con la rivista «in CG»).
Per i mesi successivi programma in via di definizione
GIULIA MANGONI E IL PROGETTO PER CASA GRAMSCI
La pratica artistica di Giulia Mangoni ruota attorno all’etica del ritorno; attraverso la pittura
l’artista decostruisce nozioni di memoria e identità legate a specifiche geografie e comunità .
Dalle paludi della grande disintegrazione sociale del sud post-unificazione d’Italia, emergono
personaggi di un folklore Ciociario, spiazzati in un paesaggio di frontiera tra Roma e Napoli, dove lo
sfondo lentamente cerca di dissolverli.
Il lavoro presentato per Casa Gramsci parte dall’interesse nella rappresentazione territoriale
attraverso la produzione di un ceramista sorano, Roberto Tersigni, che solidifica storie come quella
del soldatino borbonico; che aspetta un comando da un regime già caduto.
Un uomo rimasto solo, in uniforme, si trova a disagio nel nuovo stato di affari, vuole controllare
invano il fiume che lo circonda, vuole mettere le mani in tasca, ma non le trova, piano piano si
scorda quello che doveva fare. Questo e altri personaggi come il San Giorgio di Broccostella
nascono in forma di ceramica e vengono trasferiti sulla tela attraverso la pittura ad olio.
Rappresentano uno spiazzamento ‘del sud’ in confronto di un’unificazione che in verità li rende
persi e frammentati. Diventano così simboli di un territorio che ancora oggi si sente a disagio verso un’idea di identità
unita e moderna nei confronti del proprio paesaggio e in relazione ai grandi centri limitrofi.
Pieno di contraddizioni, posto di provincia, bucolico, industriale, decentralizzato, di servizio, di
lavoro, di passaggio, una Ciociaria di confini ambigui (Giulia) da vita a questa serie di quadri che nel
caldo umido delle sue cascate, ci presenta i personaggi del ceramista Sorano sotto una lente
magico-realista sud-americana