Giulia Piscitelli System – Work in Progress
Flip non è il luogo dell’autorità e dell’obbedienza, ma piuttosto uno spazio di resistenza che, anche in questa occasione, si configura come accoglienza e condivisione di un progetto “aperto” dell’artista Piscitelli, da sempre promotrice e attivatrice di dialoghi collettivi e “blurred”.
Comunicato stampa
BIOMETRIC AGENCY
GIULIA PISCITELLI SYSTEM
Work in Progress
11 dicembre 2024 - dalle 19.00 alle 23.00
Flip Project
via Giovanni Paladino 8, Napoli
Il progetto Biometric Agency è nato nel 2015 da un'esigenza condivisa da Padraig Timoney, quella di immaginare un simbolo che avesse un profondo significato per me, che creasse un legame con le persone invitate a partecipare al progetto. Chi ha aderito al progetto finora ha background sociali diversi, sesso diverso, età diverse, professioni diverse e nazionalità diverse. Come artista, è stato naturale coinvolgere altri artisti, anche in relazione al fatto che tutto si realizza rendendo visibile un simbolo. Non ho disegnato io il simbolo; è una riproduzione di uno esistente che si trova sulla copertina di tutti i passaporti: il simbolo internazionale AIDC (Automatic Identification and Data Capture), che indica l'esistenza di un microchip che raccoglie dati elettronici sul proprietario del documento. Il design di questo simbolo corrisponde alla grafica di un circuito elettronico stampato. Il primo metodo scientifico di identificazione biometrica è stato sviluppato nei laboratori della prigione La Santé di Parigi da Alphonse Bertillon (1853-1914), che ha creato un archivio di misurazioni delle proprietà fisiche dei detenuti in modo che potessero essere identificati in caso di nuovo arresto.
Questo codice biometrico creativo non registra informazioni su un singolo corpo ma su una collettività con identità multiple e pensieri diversi, e non c'è un'autorità esterna che archivia e prepara i dati per le indagini, ma è lo stesso codificato che inserisce i propri dati. È un'auto-archiviazione che dichiara la propria appartenenza all'esistenza umana, essendo terribilmente sapiens, e non un'archiviazione di controllo. Non ho bisogno di un'entità superiore che mi dica chi sono.
Coinvolgo regolarmente le persone nel progetto dando loro una bandiera che produco io stesso. Tutte le bandiere hanno le stesse dimensioni e presentano lo stesso simbolo, ma ognuna è realizzata a mano, il simbolo è ottenuto sbiancando il tessuto e questo processo le differenzia l'una dall'altra. Chiedo ai partecipanti di restituire una fotografia con la bandiera, lasciando spazio alla loro libera interpretazione.
Ho utilizzato questo processo perché la bandiera è un simbolo di appartenenza politica, sociale o nazionale, ma in questo caso rappresenta invece un'unità che non esiste se non nella creatività.
Sono profondamente grata a tutti i partecipanti che mi hanno regalato il loro gesto e a tutti coloro che prenderanno parte a questo work in progress.
Giulia Piscitelli System [email protected]
La location di Flip Project in via Paladino, già’ nell’archivio fotografico del progetto, in questa occasione diventa un luogo ‘di sedimentazione’ che ospita una bandiera e una stampa del progetto che ne racconta la sua mappatura attraverso il contributo di tanti amici, artisti, curatori, che hanno inviato l’immagine della ‘loro bandiera’ contestualizzata nell’immaginario da loro scelto.
Flip non è il luogo dell'autorità e dell'obbedienza, ma piuttosto uno spazio di resistenza che, anche in questa occasione, si configura come accoglienza e condivisione di un progetto "aperto" dell'artista Piscitelli, da sempre promotrice e attivatrice di dialoghi collettivi e "blurred".
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Tra le principali mostre personali di Giulia Piscitelli: 2023 Pittura Muta, Galleria Fonti, Napoli; 2020 Nella Società, in Gesellschaft, curata da Fanni Fetzer, Kunstmuseum Luzern, Lucerne; 2019 Anime, curata da Rita Selvaggio, Museo Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno, Italia; 2016 Live the Dream, Galleria Fonti, Napoli; 2015 Wide Rule, Kayne Griffin Corcoran, Los Angeles CA.
Tra le principali mostre collettive: 2024 Lagos Biennal, Refuge, curata da Kathryn Weir e Folokunle Oshun, Lagos, Nigeria; 2018 Secret of the Landscape, Frith Street Gallery, curata da Rita Selvaggio Londra, 2017 Documenta 14 studio 14, Atene; 2015 Sleepless – The bed in history and contemporary art 21er Haus, Wien, curata da Mario Codognato, 2011 54th Mostra Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, curata da Bice Curiger, Venezia; 2008 When things cast no shadow-5th Berlin Biennial for Contemporary Art, a cura di Adam Szymczyk e Elena Filipovic, Berlino, 50 Lune di Saturno, a cura di Daniel Birnbaum, T2 Torino Triennale.
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Flip Project è un artist-run space (2011, Napoli), fondato da Federico Del Vecchio, un progetto curatoriale indipendente, una piattaforma di discussioni e collaborazioni creative in relazione alla pratica artistica e alla cultura contemporanea.
Le attività di Flip Project si manifestano attraverso una molteplicità di situazioni ‘spaziali’ dove la discussione avviene sotto forma di mostre, pubblicazioni (web, digitali e cartacee), workshops, screenings, seminari. Flip ha curato in dialogo con altri partecipanti/artisti/autori/curatori una varietà di progetti che si sono svolti anche in contesti insoliti, al di fuori delle norme museali e oltre i confini.
Con il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Napoli
Un ringraziamento speciale per il generoso supporto di
Grazie ad Amedeo Benestante, Giosuè Di Marino, Sofia Sabaini, Serena Schettino per il preziosissimo aiuto.