Giuliano della Casa
Nelle grandi tavole a tecnica mista che Giuliano della Casa espone allo spazio Paggeriarte di Sassuolo in occasione di Festivalfilosofia 2017, le parole e le cose si rincorrono come cifre di un alfabeto infinito con il quale ognuno può orchestrare il proprio racconto polifonico.
Comunicato stampa
Giuliano della Casa appartiene a quella schiera di artisti che mettono tutti d’accordo, creano spazi, ampliano il discorso. Se fanno una mostra il cuore sente, la mente corre, gli occhi ridono. Le sue opere piacciono a tutti, esperti e inesperti, intellettuali e ignoranti, critici e collezionisti perché raccontano un mondo autentico e sempre in procinto di diventare altro, nella perenne metamorfosi della vita che si rinnova rimanendo uguale, imperfetta perché provvisoria, stabile perché mutevole, molteplice perché imprevedibile, dove anche le dissonanze partecipano a un unico concerto multicolore.
Nelle grandi tavole a tecnica mista che Giuliano della Casa espone allo spazio Paggeriarte di Sassuolo in occasione di Festivalfilosofia 2017, le parole e le cose si rincorrono come cifre di un alfabeto infinito con il quale ognuno può orchestrare il proprio racconto polifonico. In queste opere gli uccelli cantano, i fiori profumano, gli oggetti vivono, mentre un cagnolino ci guarda con occhi fedeli e tutto per un istante sembra essere al posto giusto, non da un’altra parte, ma qui e ora, musica imperfetta negli occhi di chi la sa ascoltare.