Giuliano Galletta – Roman reussi e altre carte 1974-1978
La mostra a quasi quarant’anni di distanza dalla pubblicazione di “tous jours”, nello spazio di Entr’acte ripropone il libro, alcuni dei collages originali da cui era tratto, le foto della performance-presentazione, realizzata da Galletta insieme a Giovanni Bignone e Rolando Mignani, e altro materiale relativo al periodo immediatamente precedente alla sua uscita.
Comunicato stampa
“Merci pour le photoroman reussi, merci d’avoir pensé à moi”, così, nel 1978, Roland Barthes rispondeva al ventitreenne Giuliano Galletta che gli aveva inviato una copia di “tous jours”, il suo libro-oggetto edito in quello stesso anno dalla libreria Sileno, con una postfazione di Carlo Romano.
Il cenno che Barthes fa al “fotoromanzo” è legato all’autodefinizione che lo stesso Galletta aveva dato del suo lavoro; come spiegava Giuseppe Zuccarino, in un scritto dell’epoca: «L’autore di “tous jours” ha suggerito con ironia la possibilità di pensare il suo
lavoro come un fotobildungsroman. Questa formula, anche linguisticamente aberrante e del tutto priva di valore definitorio,
ha però il vantaggio di fornire, per così dire sottobanco, delle indicazioni non trascurabili. In primo luogo l’allusione al foto-romanzo, che si può interpretare come un invito, espresso nella forma dell’autoparodia, a cogliere nel lavoro quella tematica unitaria e quella dimensione narrativa che in esso sono presenti
ad uno stato puramente virtuale. Inoltre il riferimento, anche più significativo, al Bildungsroman, che esplicita nella struttura capitale del romanzo borghese (che è quanto dire nelle articolazioni dell’immaginario contemporaneo) l’oggetto di riflessione e il termine di confronto dell’intera operazione».
La mostra che si apre il 23 ottobre alle 17,30, a quasi quarant’anni di distanza dalla pubblicazione, nello spazio di Entr’acte ripropone il libro, alcuni dei collages originali da cui era tratto, le foto della performance-presentazione, realizzata da Galletta insieme a Giovanni Bignone e Rolando Mignani, e altro materiale relativo al periodo immediatamente precedente alla sua uscita.
«È passato davvero molto tempo - osserva Galletta - ma mi pare di poter dire che in quel piccolo volume sono contenuti, in nuce, tutti i temi che ho tentato di sviluppare negli anni successivi».
con preghiera di cortese divulgazione
Giuliano Galletta è nato a Sanremo nel 1955; vive e lavora a Genova.
Artista, giornalista, scrittore è attivo fin dalla seconda metà degli anni Settanta e ha esposto in gallerie e musei italiani e stranieri.
Fra le sue mostre più recenti “La camera melodrammatica” (Galleria Martini & Ronchetti, Genova, 2006); “Giuliano Galletta a Casa Jorn” (Casa-Museo Asger Jorn, Albissola Marina, 2007); “You’re the top” (Galleria Unimediamodern”, Genova, 2009); “Il museo del caos” (Museo d’arte contemporanea di Villa Croce, Genova, 2011); “Non voglio essere me stesso”, Galleria Silvy Bassanese, Biella 2012); “Materiali per un romanzo visivo” (Palazzo Tagliaferro, Andora, 2014).
Ha pubblicato il romanzo visivo “tous jours” (edizioni Sileno, 1978), la raccolta di poesie “Un impossibile giorno” (edizioni Sileno, 1990), il saggio “Il televisore. Dal totem casalingo alla realtà virtuale” (Gribaudo, 1995), “Almanacco di un altro anno” (Antilibro-posteditore, 2004), “Sanguineti/Novecento. Conversazioni sulla cultura del XX° secolo” (Il melangolo, 2005), ”Sabrina e l’arte della felicità” (Il melangolo 2006), “Volti & Risvolti” (con Gianni Ansaldi, Sagep, 2009). “Il mondo non è una pesca” (Socialmente, 2010).
Nel 2004 gli è stato attribuito il premio Saint Vincent per la rubrica “Ventirighe” pubblicata su “Il Secolo XIX”.
Del suo lavoro hanno scritto Viana Conti, Bruno Corà, Germano Beringheli, Mauro Bocci, Rossana Bossaglia, Marco Ferrari, Matteo Fochessati, Riccardo Manzotti, Raffaele Perrotta, Simone Regazzoni, Sandro Ricaldone, Carlo Romano, Giuseppe Zuccarino.