Giuliano Giuggioli – Cronache senza tempo
Antropomorfismi al contempo ironici e solenni, precipitati da e oltre il tempo. Enigmi classico-filosofici, e analitici, agiti da architetture di corpi e palazzi dalla pari valenza esistenziale. Attori nello spazio che divengono lo spazio essi stessi in quelle “Cronache senza tempo” che rallentano il ritmo, concedono la libertà del sogno, e definiscono il titolo e i contenuti di una nuova mostra personale del maestro delle raffinate dimensioni dell’impossibile Giuliano Giuggioli.
Comunicato stampa
Antropomorfismi al contempo ironici e solenni, precipitati da e oltre il tempo. Enigmi classico-filosofici, e analitici, agiti da architetture di corpi e palazzi dalla pari valenza esistenziale. Attori nello spazio che divengono lo spazio essi stessi in quelle “Cronache senza tempo” che rallentano il ritmo, concedono la libertà del sogno, e definiscono il titolo e i contenuti di una nuova mostra personale del maestro delle raffinate dimensioni dell’impossibile Giuliano Giuggioli.
E sarà in una terra naturalmente surreale, nel celebre e storico villaggio industriale, nel cuore della geotermia Toscana Larderello (Pomarance-PI), presso il caffè cult “La Terrazza”, ad essere inaugurata l’esposizione curata da Mario Andrei, gallerista di Impara L’Arte, in collaborazione con Ciclat Valdicecina, sabato 14 dicembre 2013 alle ore 17.
Oltre la frontiera stessa fra surrealismo onirico e metafisica del quotidiano, le seduzioni visive nell’opera dalla potenza compositiva neobarocca, sensuale ed evocativa, del maestro Giuliano Giuggioli, costelleranno l’ampia sala espositiva con pezzi della produzione più recente tra cui il ricorrente, seducente, enigmatico Arlecchino.
Un Umanesimo manifesto nelle dimensioni stesse dell’onirico, nell’allucinazione fantastica che riconcilia le certezze visive del reale con la fantasia e la trasfigurazione dirompente dall’inconscio – individuale e collettivo – alternativamente regista e attore.
“Surrealista mediterraneo” come Alberto Savinio, potente metafisico come il più celebre dei De Chirico, visionario come Arnold Böcklin e Lewis Carroll in letteratura, Giuggioli definisce le sue figure antropomorfe con sensualità ed eleganza attuali, in un’atmosfera sospesa, trasfigurata di persistente luce eterna.
Nato nel borgo di origini etrusche Vetulonia, in provincia di Grosseto, classe 1951, residente a Follonica, Giuliano Giuggioli si forma secondo “un iter consueto in altri tempi”: da autodidatta di talento, apprende i segreti di “tutte le tecniche pittoriche e di stampa frequentando assiduamente le botteghe, le stamperie e i cantieri artistici, formandosi una solida cultura generale e soprattutto professionale”. Tele ad olio, sanguigne, tecniche su carta e legno, affreschi, murales, ceramiche, acqueforti, serigrafie e litografie, ne scandiscono la raffinata e spettacolare cifra stilistica.