Giuliano Vangi – Disegni per Giovanni Paolo II

Informazioni Evento

Luogo
CA' PESARO ARTE 2.0
Via Zongo 45 (61121) , Pesaro, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Da lunedì a domenica ore 17,00 - 19,30

Vernissage
03/12/2014

ore 18

Biglietti

ingresso libero

Patrocini

Comune di Pesaro
Museo Vangi a Mishima

Artisti
Giuliano Vangi
Generi
personale, disegno e grafica

Disegni originali del Maestro Giuliano Vangi per il volume Disegni per Giovanni Paolo II, l’Uomo, il Papa, il Santo edito da FMR.

Comunicato stampa

Disegni di Giuliano Vangi

Flaminio Gualdoni

Da sempre Giuliano Vangi concepisce la pratica come tensione verso la densità del senso, come luogo valoriale per eccellenza, assumendo coraggiosamente posizioni di perfetta, serena inattualità: perché il suo “ubi consistam” non è il discorso sull’arte, ma l’interrogare in profondità il proprio essere, tra dignità e inquietudine, uomo.

Crede nell’iconografia non in quanto enunciazione e piuttosto ricerca elaborante, dramma dell’immagine. Crede nella forma formata in quanto sostanza significativa, perché questa è l’identità non retorica che la storia delle arti ci ha lasciato, la clausola di referenza fatta reagente e lievito di un vedere con il pensiero e con gli affetti ciò che ancora non è e, più, ciò che è ma non è dato ai nostri sensi di vedere.

Questa serie straordinaria di fogli ruota intorno a una figura, san Giovanni Paolo II, aggirandosi tra i temi altissimi che hanno caratterizzato la sua esperienza religiosa.

Procedendo per intuizioni essenziali, coagulando l’intuizione formale prima attraverso un processo di configurazioni e slogature stilistiche che gli consente di non cadere nelle tentazioni d’una mera captazione estetica, Vangi mira alla peculiarità dell’immagine, al suo valore primo e sostanziale, quello che ne fa, davvero, l’eikôn: perché, ben ha sintetizzato Jean-Luc Marion, “l’icona richiama la vista lasciando che il visibile si saturi a poco a poco di invisibile”: e secondo san Paolo il Cristo è “eikôn del Dio invisibile”.

Sono grumi visivi con implicazioni di narratività, anche, e nel caso della persona di san Giovanni Paolo II anche di ritrattistica. Ma non di storia umana ragiona Vangi, e non di fattezze storiche. Situazioni e sembianti scavano oltre le soglie dell’apparenza, si inoltrano in una dimensione in cui l’umano tutto, e il mistero dell’essere al mondo, si fanno trama prima del senso.

È evidente che il disegnare di Vangi non è semplice preliminare del passo scultoreo, né è concepito come momento servile ad esso.

Gli spazi larghi del foglio sono luoghi appropriati della coscienza, abitati da Zwischenreichfiguren – così, genialmente, Harald Szeemann – il cui “regno intermedio” è quello tra storia e metafisica, tra finitezza e infinito, tra angoscia e luce.