Giuliano Vangi – Il disegno
L’esposizione, che si inserisce nel filone dei maestri del XXI secolo, costituisce la prima antologica sulla carriera artistica che abbraccia otto decenni del maestro fiorentino Giuliano Vangi (Barberino di Mugello 1931- Pesaro 2024).
Comunicato stampa
Dal 26 maggio al 21 luglio 2024 lo Spazio Officina ospita la mostra GIULIANO VANGI: IL DISEGNO, a cura di Marco Fagioli e Nicoletta Ossanna Cavadini con progetto di allestimento di Mario Botta. L’esposizione, che si inserisce nel filone dei maestri del XXI secolo, costituisce la prima antologica sulla carriera artistica che abbraccia otto decenni del maestro fiorentino Giuliano Vangi (Barberino di Mugello 1931- Pesaro 2024). L’artista è recentemente scomparso, dopo aver a lungo e con entusiasmo lavorato alla realizzazione di questa mostra che tratta per la prima volta in senso antologico il tema del disegno dal 1944 al 2024.
L’esposizione è incentrata in particolare sullo studio del disegno e della rappresentazione figurativa volta alla realizzazione dell’opera scultorea. In mostra allo Spazio Officina saranno esposti quasi duecento disegni di studio, a matita e china con biacca e acquarellature, oltre che acqueforti, di piccolo e grande formato, nonché due sculture, di cui l’ultimo bronzetto - Uomo che urla - realizzato proprio nei primi mesi del 2024. In particolare in questa mostra antologica sarà esposta una selezione della sua produzione grafica a partire dal 1944, anno in cui iniziò ad eseguire i disegni accademici, fino ad arrivare al 2024 con opere di grande valore emozionale: complessivamente otto intensi decenni di attività artistica, il che costituisce una prima a livello espositivo.
L’artista elabora ed esprime i suoi sentimenti ed impressioni usando il mezzo primario fra pensiero ed esecuzione, ossia il disegno, che a sua volta si trasforma alla fine del processo creativo in scultura. La forza creativa di Vangi lo porta anche alla sperimentazione di diverse tecniche grafiche dell’incisione, tra cui l’acquaforte, il bulino, l’acquatinta e la puntasecca; tecnica – quella dell’incisione – sperimentata come modo ideale del suo fare, richiamando l’importanza della tradizione e affermando che la sua ricerca oscilla costantemente tra memoria e modernità. Il segno o grapheion, come atto creativo e originale, lo induce a ridisegnare e a rielaborare uno stesso tema più volte, poiché la sua grafica esprime tutta la poetica dell’artista. Per arrivare a sviluppare la propria arte, Vangi attinge direttamente dal vero, ispirandosi al soggetto “uomo” in tutte le sue declinazioni dei sentimenti dell’anima, attraverso il segno è quindi in grado di trasmettere il suo codice intellettuale di grande levatura.
Una sezione distaccata della mostra si trova presso il Centro seminariale Villa Pontiggia a Breganzona (Lugano): nel parco sono presenti due sculture di Vangi (Persona, 2003 e Parallelepipedo rosso, 2010), mentre nel padiglione ligneo disegnato da Mario Botta viene collocata per l’occasione la scultura in acciaio Jolanda 2022. Questa sede della mostra sarà visitabile solo su iscrizione, ogni sabato mattina durante i 2 mesi di apertura della mostra. Viene così messo in evidenza da un lato il rapporto con il territorio, dall’altro l’amicizia professionale che lega Mario Botta a Giuliano Vangi.
Il catalogo presenta un ricco apparato con tutte le immagini delle opere in mostra, i saggi dei co-curatori Marco Fagioli e Nicoletta Ossanna, e un’intervista all’architetto Mario Botta. Negli apparati vi è la biografia, una bibliografia specifica, l’elenco delle mostre (Edizioni Silvana Editoriale, 24x24, italiano e inglese, pp. 304, CHF/Euro 38.-)
L’esposizione vanta la sinergia con il Comune di Pesaro, quest’anno Capitale italiana della cultura, dove Giuliano Vangi viveva e dove si trova il suo Atelier. L’esposizione è resa possibile grazie al Dicastero Attività culturali del Comune di Chiasso, con il sostegno della Repubblica e Cantone Ticino e di AGE SA, con il contributo dell’Associazione amici del m.a.x. museo (aamm) e (per la conferenza) del Circolo “Cultura, insieme” Chiasso. Si ringraziano in particolare Villa Pontiggia-Seminar & Workshop, M. Zardi & Co. SA e Verzaschella, main sponsor della mostra. Sponsor tecnici: One Logistics Group, helvetia, Ellipticum, Alchimia Restaurant Chiasso
Chiasso (Svizzera), maggio 2024
GIULIANO VANGI
Giuliano Vangi nasce a Barberino di Mugello il 13 marzo 1931.
Fin da giovane Giuliano Vangi dimostra forte abilità artistica e passione che lo portano a realizzare disegni intrisi di sapienza tecnica e formale. L’artista si forma presso l’Istituto d’Arte Porta Romana e l’Accademia di Belle Arti di Firenze, e fin dagli esordi si dedica completamente alla scultura quale allievo di Bruno Innocenti.
Dal 1950 al 1958 a Pesaro, dove insegna presso l’Istituto d’Arte della città. Nel 1959 si trasferisce a San Paolo del Brasile: qui si dedica alla ricerca astratta, lavorando su cristalli e metalli. Nel 1962 rientra in Italia, si stabilisce a Varese e insegna all’Istituto d’Arte di Cantù. Sono anni, questi, in cui Vangi recupera il tratto figurativo ricorrendo a quelle doti plastiche dalla straordinaria forza espressiva ed evocativa che gli sono proprie.
La sua produzione artistica viene esposta in mostra nel 1967 alla Strozzina di Palazzo Strozzi, a Firenze, evento cui seguirà una ricca serie di mostre in diverse città europee: Stoccarda, Monaco, Francoforte, Amburgo, Londra. Nel 1977 è protagonista della mostra tenutasi al Palazzo della Permanente di Milano. Nel 1983 vince il premio dell’Accademia di San Luca e in seguito il premio Feltrinelli per la scultura all’Accademia dei Lincei. Nel 1988 porta per la prima volta le sue opere in Oriente in una mostra a Tokyo, presso la Gallery Universe. Nel 1994 è nominato Professore Onorario presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara.
Alla fine degli anni ‘90 allo scultore vengono commissionate opere da enti pubblici e religiosi importanti, tra cui la lupa collocata nel centro storico di Siena. Nel 2002 Vangi riceve il Praemium Imperiale per la scultura.
L’artista acquista fama a livello internazionale e nel 2002 nella città di giapponese di Mishima gli viene dedicato un museo che espone un centinaio delle sue opere. Tra le numerose mostre personali realizzate si ricordano quella a Firenze al Forte Belvedere nel 1995, agli Uffizi nel 2000, all’Ermitage di San Pietroburgo nel 2002 e al Museo Hakone nel 2002, quella del 2011 con opere di diversi materiali e policromi al Palazzo Pretorio a Barberino di Mugello, suo paese di origine. Nello stesso anno riceve il premio Giotto e l’Angelico. Nel 2023 ha esposto al Mart di Rovereto, in una mostra dal titolo Colloquio con l’antico. Pisano, Donatello, Michelangelo.
Giuliano Vangi si spegne a Pesaro il 26 marzo 2024.
VILLA PONTIGGIA - opere in mostra
Una sezione della mostra è ospitata presso Villa Pontiggia a Breganzona (Lugano, via Lucino 75). Nel suo parco sono stabilmente presenti due sculture di Giuliano Vangi, Persona (2003) e Parallelepipedo rosso (2010); nel padiglione ligneo disegnato da Mario Botta (realizzato in occasione della mostra dedicata all’architetto ticinese nel 2018 Spazio Sacro a Locarno e trasferito poi a Breganzona) è collocata per il periodo espositivo la scultura in acciaio Jolanda (2022). Ad unire Mario Botta e Giuliano Vangi è
stata una profonda amicizia ultraventennale, che ha portato a diverse collaborazioni artistiche di pregio internazionale.
Presso Villa Pontiggia sono visibili due grandi disegni di Giuliano Vangi e un bozzetto in terracotta preparatori dell’opera scultorea Parallelepipedo rosso (2010).
La sede della mostra a Villa Pontiggia sarà accessibile solo su prenotazione, ogni sabato mattina durante il periodo espositivo, con visita guidata (dalle 10.00 alle 11.00 oppure dalle 11.00 alle 12.00; massimo
25 persone). Le visite guidate sono gratuite. La prenotazione è obbligatoria e va fatta scrivendo una e-mail a [email protected] o telefonando al numero +41 58 122 42 60.