Informazioni Evento

Luogo
TRIENNALE - PALAZZO DELL'ARTE
Viale Emilio Alemagna 6, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedì 15 marzo: ore 21.00
da mercoledì 16 a sabato 19 marzo: ore 19.00 e ore 21.00
sabato 20 marzo: ore 18.00 e ore 20.00

Vernissage
15/03/2016

ore 21

Contatti
Sito web: http://facebook.com/crtmilano
Biglietti

25,00 / 22,00 euro + prev.

Artisti
Romeo Castellucci
Generi
teatro

Nella ricorrenza del quattrocentesimo della morte di William Shakespeare, CRT contribuisce alle celebrazioni del Bardo con lo spettacolo di Romeo Castellucci che abbraccia arte e teatro, nella suggestiva ed inusuale cornice del Salone d’Onore della Triennale di Milano.

Comunicato stampa

Socìetas Raffaello Sanzio
in
Giulio Cesare
pezzi staccati

intervento drammatico su W. Shakespeare

Teatro dell’Arte
15 - 20 marzo 2016
martedì ore 21.00
da mercoledì a sabato ore 19.00 e ore 21.00
domenica ore 18.00 e ore 20.00

ideazione e regia Romeo Castellucci
con Dalmazio Masini, Sergio Scarlatella, Gianni Plazzi
assistenza alla messa in scena Silvano Voltolina
tecnica Andrea Melega
produzione Socìetas Raffaello Sanzio
nel quadro de “e la volpe disse al corvo. Corso di linguistica generale”. Progetto speciale della città di Bologna 2014

Nella ricorrenza del quattrocentesimo della morte di William Shakespeare, CRT contribuisce alle celebrazioni del Bardo con lo spettacolo di Romeo Castellucci che abbraccia arte e teatro, nella suggestiva ed inusuale cornice del Salone d’Onore della Triennale di Milano.

Dal suo debutto nel 1997 Giulio Cesare. Tratto da Shakespeare e dagli storici latini ha segnato profondamente la scena teatrale imponendo all’attenzione internazionale il nome di Romeo Castellucci, insieme a Chiara Guidi e Claudia Castellucci.

Uno spettacolo oggi irripetibile, secondo il regista e drammaturgo di Cesena che lo riporta in scena optando per una versione più corta, scegliendo una serie di momenti emblematici, dei “pezzi staccati”.

Sulla scena si fronteggiano e dominano l’intera vicenda i discorsi di “…vskij” e Marco Antonio.
Da un lato “…vskij”, allusione a uno dei padri fondatori del teatro, inserisce una sonda ottica nella cavità nasale fino alla glottide. Il percorso dell’endoscopio è proiettato su uno schermo che visualizza il viaggio a ritroso della voce fino alla soglia delle corde vocali.
Dall’altro Marco Antonio, laringectomizzato, come l’attore che lo interpreta. Dal piedistallo, con la sua tecnica fonatoria compromessa, scandisce il picco retorico del dramma, l’orazione funebre. Un dire sgolato dove la voce è solo un vibrare di commozione che fuoriesce grazie alla “ferita”.

Attraverso la telecamera endoscopica, Castellucci mette in primo piano l’origine stessa della voce, nella gola. Il puro corpo del suono visualizzato nelle corde vocali ci mostra, nella sua debolezza, la fabbrica della parola, mentre attinge al poderoso armamento della retorica.
Al contempo, Marco Antonio compie uno sfoggio oratorio che diventa una lacerante arma politica, uno sfolgorio di persuasione di massa e, al tempo stesso, decade a parole senza suono, alla finzione che è alla base del teatro.

Bruto, Cassio, Cicerone, Antonio e perfino Cesare diventano strumenti di forze misteriose, in una narrazione che li stritola, per sublimarli in storia e consegnarli all’eternità.

Nel quattrocentesimo anniversario della morte del Bardo, CRT celebra la tragedia shakespeariana allestendo la scena tra i marmi bianchi e i preziosi mosaici di Gino Severini del Salone d’Onore del Palazzo dell’Arte. Un luogo di straordinaria bellezza formale, una cornice ideale per ospitare un’opera d’arte totale, intensa e sorprendente, in grado di aprire nuovi spazi di riflessione nella mente dello spettatore.

Con Giulio Cesare. Pezzi staccati Romeo Castellucci torna a Milano dopo la contestatissima messa di scena di quattro anni fa de Sul concetto del volto del figlio di Dio, al Teatro Franco Parenti. Nei giorni precedenti il debutto, la compagnia ha subìto attacchi violentissimi da parte del mondo cattolico integralista che ha bollato lo spettacolo come blasfemo. Una contestazione nata sul solco delle proteste avvenute in occasione del precedente allestimento parigino, durante il quale gruppi oltranzisti hanno invaso la sala interrompendo la rappresentazione e provocando scontri con la polizia.

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Romeo Castellucci nasce a Cesena nel 1960. Si diploma in Pittura e Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 1981 fonda, insieme a Claudia Castellucci e a Chiara Guidi, la Socìetas Raffaello Sanzio. I suoi lavori sono stati presentati in più di cinquanta nazioni, prodotti dai più prestigiosi teatri e festival del mondo. Insignito di numerosi premi e onorificenze internazionali, il recente conferimento del Leone D’Oro alla carriera della Biennale di Venezia è l’ultimo importante riconoscimento del suo percorso artistico