Giulio Di Meo – Pig Iron

Informazioni Evento

Luogo
QR PHOTOGALLERY
via Sant'Isaia 90 , Bologna, Italia
Date
Dal al

Tutti i giorni ore 9-19,30

Vernissage
08/07/2015

ore 18

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Giulio Di Meo
Generi
fotografia, personale
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Pig Iron è una mostra fotografica sulle gravi ingiustizie sociali e ambientali conseguenze delle attività minerarie dalla multinazionale Vale negli stati brasiliani del Pará e del Maranhão, tra i più poveri del paese.

Comunicato stampa

Pig Iron è una mostra fotografica sulle gravi ingiustizie sociali e ambientali conseguenze delle attività minerarie dalla multinazionale Vale negli stati brasiliani del Pará e del Maranhão, tra i più poveri del paese.
La Vale è un colosso mondiale con un fatturato di 59 miliardi di dollari. Possiede miniere in Australia, Mozambico, Canada e Indonesia, industrie metallurgiche in Nord America ed Europa. Caposaldo della sua attività produttiva rimane, però, l’estrazione di ferro in Brasile, secondo produttore al mondo di questo minerale.

Per trasportare il ferro dalle miniere del Pará al porto di São Luis nel Maranhão, Vale ha costruito una ferrovia di quasi 1000 km, lungo la quale ogni anno vengono trasportate più di 100 milioni di tonnellate di ferro destinate all’esportazione, una media di 300 mila tonnellate al giorno.

Le foto della mostra raccontano la storia, il quotidiano di queste persone, per non lasciare l’ultima parola ad un’economia di sfruttamento. L’autore non ha cercato né il dramma né il dolore, ma la speranza, la resistenza e la comunità. Tre ricchezze che non si calcolano con i numeri e che la gente brasiliana non ha ancora perso, malgrado tutto.

Si tratta di circa 10 milioni di dollari che tutti i giorni vengono fatti annusare ai poveri senza che un centesimo finisca nelle loro tasche. Niente ospedali, niente scuole, niente miglioramento della qualità della vita. A loro vanno solo danni, sconquasso sociale e ambientale.

Queste foto fanno parte di un progetto più ampio, che ha portato anche alla pubblicazione di un libro, nato dalla collaborazione con l’Arci e la sua Ong Arcs e la campagna Justiça nos Trilhos, una rete di associazioni e movimenti che lottano contro gli abusi e le prepotenze della multinazionale Vale.