Giulio Paolini – Expositio
Il Museo Poldi Pezzoli, nell’ambito della sua linea espositiva volta a incoraggiare il dialogo tra antico e contemporaneo, ha invitato Giulio Paolini (Genova, 1940), uno dei maggiori rappresentanti dell’arte concettuale, a intervenire nelle sale della casa museo, tra le opere della collezione permanente.
Comunicato stampa
Il Museo Poldi Pezzoli, nell’ambito della sua linea espositiva volta a incoraggiare il dialogo tra antico e contemporaneo, ha invitato Giulio Paolini (Genova, 1940), uno dei maggiori rappresentanti dell’arte concettuale, a intervenire nelle sale della casa museo, tra le opere della collezione permanente.
La mostra Expositio, in corso dal 6 maggio al 22 agosto 2016, evoca il particolare rapporto che lega i lavori del maestro con la tradizione e la storia dell’arte. Copie dall’antico, reperti archeologici, tracce architettoniche: le immagini più diverse rappresentano il patrimonio iconografico con cui l’artista si confronta incessantemente.
Il percorso espositivo ha inizio nel Salone dell’Affresco con l’opera che ha ispirato il titolo della mostra: “Expositio” (1994-2016), quattro calchi in gesso della Venere di Fidia collocati su quattro alte basi riunite al centro dell'ambiente quasi a suggerire il momento stesso dell’atto espositivo.
La mostra presenta inoltre ventitré opere su carta inedite, sedici delle quali costituiscono la serie intitolata “Italia antiqua” (2014-15): alcuni di questi collage traggono spunto da capolavori presenti nella collezione del Museo Poldi Pezzoli: soggetti tratti da dipinti antichi – quali il Ritratto di dama di Piero del Pollaiolo – sono inseriti in immagini che raffigurano le sale del museo medesimo, o viceversa, elementi caratteristici del repertorio iconografico di Paolini (ad esempio motivi celesti o siderali) appaiono inseriti in riproduzioni di dipinti del Poldi Pezzoli quali la Pietà di Giovanni Bellini.
Nel salone Dorato, infine, insieme ai capolavori del Museo, Paolini colloca nell’area centrale della sala l’opera intitolata “Tre per tre (ognuno è l’altro o nessuno)” (1998-99) costituita da tre calchi in gesso posti su altrettante pedane bianche: tre figure maschili in grandezza al vero tratte da uno studio di figura di Jean-Simeon Chardin.
Un video-documentario, realizzato da Alessandra Populin nel 2005, presenta il percorso artistico di Giulio Paolini, attraverso le voci di critici e amici quali Maria Volpi Orlandini, Ida Gianelli, Saverio Vertone, oltre alla presenza dell’artista stesso, che talvolta silenziosamente appare e scompare accanto alla sue opere.
La mostra è corredata da un catalogo a cura di Silvana Editoriale con un ricco apparato critico, con saggi di Flavio Fergonzi e Ester Coen e un‘intervista con l’artista a cura di Fiorella Minervino, oltre a un testo introduttivo di Giulio Paolini.
Per i giovani visitatori sono previsti i laboratori didattici “Collage: poesia visiva” a cura di Lucia Forneris, in collaborazione con Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte.
La mostra è realizzata grazie al sostegno di: Premio Montblanc per la Cultura di Umberta Gnutti, Sotheby’s Italia.