Giulio Paolini – Fuori quadro
Per la sua quinta personale da Alfonso Artiaco (le precedenti nel 2005, 2009, 2014, 2018), Giulio Paolini propone otto lavori, di cui quattro realizzati per l’occasione, unitamente a diversi collage inediti.
Comunicato stampa
Tutte le opere in mostra sono caratterizzate dalla presenza di riferimenti alla storia dell’arte (Jean Antoine Watteau, Edouard Manet, Giorgio de Chirico), all’arte antica (lo scultore greco Policleto, la città di Pompei) e alla mitologia (Icaro e Antiope). Come sempre accade nella ricerca di Paolini, l’obiettivo non è quello di dar luogo a una mera celebrazione del passato, bensì di dare evidenza a frammenti tuttora significativi nell’arte attuale: essi affiorano dalla storia con una fissità metafisica e si interrogano sul trascorrere del tempo.
Dichiara a proposito l’artista: “I miei riferimenti alla storia della pittura non dipendono da un partito preso. Non mi propongo di analizzare il passato, di fare dell’esegesi. Sono io stesso prigioniero di un inventario di figure. In genere mi trovo a confronto con immagini di artisti che si ha l’abitudine di chiamare “classici”. Artisti che avevano un atteggiamento particolare con le immagini: più che proporle, le aspettavano, a una certa distanza; la mia è un’accoglienza indifferenziata, una memoria che vuole attingere al farsi stesso dell’opera, sono attratto dal mito del perché si fa arte”.
Al fine di garantire la sicurezza dei visitatori e dello staff, saranno rispettate le misure anti-Covid. Gli ingressi saranno contingentati e sarà garantita la distanza di sicurezza interpersonale. La prenotazione è preferibile ma non obbligatoria. Sarà obbligatorio indossare la mascherina per tutta la durata della visita.