Giulio Telarico – In attesa del tesoro

Informazioni Evento

Luogo
ELLEBI GALLERIA D'ARTE
Piazza Tommaso Ortale, n. 20, Cosenza, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
07/04/2018

ore 18

Artisti
Giulio Telarico
Curatori
Andrea Romoli Barberini, Maria Brunetti
Generi
arte contemporanea, personale

Curata da Andrea Romoli Barberini e Maria Brunetti, l’esposizione, che si compone di 32 opere, tra cui due installazioni, documenta l’indagine più recente condotta dall’artista cosentino.

Comunicato stampa

A partire dal 7 aprile gli spazi della galleria Ellebi di Cosenza ospiteranno la mostra In attesa del tesoro. Dalle Tabulae del tesoro di Alarico, dell’artista Giulio Telarico (fino al 30 aprile 2018). Curata da Andrea Romoli Barberini e Maria Brunetti, l’esposizione, che si compone di 32 opere, tra cui due installazioni, documenta l’indagine più recente condotta dall’artista cosentino. Il ciclo di lavori, qui esposto per la prima volta, è scaturito dall’intenzione di creare un ulteriore momento di riflessione su una delle più suggestive vicende del passato legate alla città dei Bruzi. Un vero e proprio esercizio dell’immaginazione, questo delle Tabulae, attraverso cui Telarico ha rielaborato storia, mito e leggenda con segni-simbolo che gettano un ponte e cercano un dialogo tra il passato e l’osservatore. Il percorso presentato in galleria sarà scandito da apparati con contributi sulla storia di Re Alarico redatti da Maria Brunetti.

“[…] Telarico con l’arbitrarietà dell’arte, quindi del proprio fare, si incunea tra storia e leggenda per restituire nella concretezza fisica delle tabulae la sua personalissima versione di una vicenda che tuttavia non si risolve, né si svela nei suoi arcani, ma al contrario si infittisce nel mistero delle sue trame per amplificarsi nelle sue suggestioni. E’ quindi un ri-velare, nel senso di velare nuovamente, questo di Telarico che, coscientemente, non intende, né potrebbe, aggiungere alcuna certezza alla storia, ma che altrettanto consapevolmente alimenta e sostiene la vitalità di un racconto che è potuto giungere sino a noi, nutrendosi di incognite e ipotesi. Incognite e ipotesi che trionfano, esaltandosi nell’articolato “codice”, quasi dei geroglifici, che invade queste sue tabulae senza corrispondere a nessun altro sistema di segni se non a quello di chi lo ha tracciato ed elaborato appositamente non per essere in qualche modo decodificato ma per fornire all’osservatore nulla più che frammentari indizi narrativi e lasciare che ciascuno, partendo dal dato storico e passando attraverso essi, possa sviluppare una propria lettura e un proprio racconto”.
(Dal testo in catalogo di Andrea Romoli Barberini)
NOTA BIOGRAFICA
GIULIO TELARICO (Cosenza 1949) – Laureato al DAMS, ha insegnato Discipline pittoriche presso il Liceo Artistico di Cosenza. Risiede e opera tra Cosenza e Roma.
Tra le mostre recenti ricordiamo:
Nel 2011 espone, negli spazi della Fondazione Volume a Roma, i lavori della serie “Sempre e comunque bianco”. Nello stesso anno è invitato alla mostra “Lo stato dell’arte – Calabria” promossa dal Padiglione Italia della 54° Biennale di Venezia. Nel 2012 realizza presso la Galleria Nazionale di Cosenza, organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Calabria, una mostra personale dal titolo “Dialogo con l'ombra”, presentando circa 20 opere pittoriche di grande formato e “La Stanza segnata”, suggestiva installazione site specific. Sempre nel 2012 riceve, nell’ambito della XXVI Edizione del Premio Pandosia, il premio alla carriera quale artista tra i più interessanti e lungamente attivi nel territorio regionale, la cui poetica visiva ha saputo e riesce ancora a ricercare un linguaggio autonomo nell'estetica attuale. Nel 2013 tiene una mostra personale dal titolo “Cartalibro storie di imago” presso lo spazio espositivo della SALA 1 – Roma. Nel 2015 al Castello Normanno Svevo di Cosenza presenta l’installazione “(im)possibili paesaggi”. Nel 2016 riceve il Premio LIMEN nella sezione Maestri Calabresi “per la costante ricerca, l’originalità e qualità del suo lavoro che recupera elementi archetipi fatti di segni e figure confluenti in un mondo poetico e ricco di fascino”. Nello stesso anno, nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio viene acquisita dalla Galleria Nazionale di Cosenza l’opera “Introspezione gialla” che entra a far parte della Collezione Permanente d’Arte Contemporanea della Galleria.