Giuseppe Chiari – All music is the same
Giuseppe Chiari è ed è stato un artista chiave per l’ampliamento dei canoni musicali a partire dagli anni Sessanta. Giocoso e al contempo analitico, si è insinuato tra i generi artistici: Chiari è stato musicista e compositore, artista, si è dedicato alla scrittura, al disegno e alla performance.
Comunicato stampa
Giuseppe Chiari è ed è stato un artista chiave per l’ampliamento dei canoni musicali a partire dagli anni Sessanta. Giocoso e al contempo analitico, si è insinuato tra i generi artistici: Chiari è stato musicista e compositore, artista, si è dedicato alla scrittura, al disegno e alla performance. Con le sue partiture, i suoi testi e gesti ha saputo combinare in un modo unico gli ordini intellettuali e simbolici all'azione viva. Con il suo modo riflessivo e creativo di rapportarsi al mondo, ne ha allentato le coordinate per rendere udibile e visibile il nuovo e l’inaspettato.
A Firenze, dove era nato nel 1926 e dove è morto dieci anni fa, ha vissuto una vita riservata, eppure la sua personalità ha esercitato una grande influenza sugli artisti della generazione successiva. Ha incoraggiato i giovani a varcare i confini e prendersi nuove libertà, aveva una rete di contatti internazionali e collaborava con molti compositori, poeti, musicisti, architetti e con il centro fiorentino di videoarte art/tapes/22.
Nel 1962 partecipò, anche se non in prima persona, al festival Fluxus Internationale Festspiele Neuester Musik di Wiesbaden. Nel 1972 e nel 1978 fu invitato alla Biennale di Venezia e, sempre nel 1972, a documenta 5 di Kassel. Nel 1980 partecipò alla mostra radicale Umanesimo, Disumanesimo a Firenze e tre anni più tardi, si esibì a Villa Romana con la prima ed unica esecuzione in Italia del suo Light Concert.
René Block, che nel 1964 inaugurò a Berlino Ovest la sua galleria, ormai leggendaria, con la mostra Neodada, Pop, Décollage, Kapitalistischer Realismus, apprezzò l’opera di Chiari. Già nel 1966, le sue composizioni furono eseguite da Nam June Paik e Charlotte Moorman, nel 1973 fu nuovamente alla galleria Block con All Music is the same. Partecipò in seguito a grandi mostre come Für Augen und Ohren (1980), alla Friedensbiennale di Amburgo (1985) ed a Readymade Boomerang alla Biennale di Sydney (1990). Il Museum Fridericianum di Kassel gli ha dedicato una grande mostra retrospettiva nel 2001.
La mostra a Villa Romana presenta opere su carta e fotografie di Giuseppe Chiari appartenenti alla collezione Block, risalenti al periodo compreso tra gli anni Sessanta e l’inizio del nuovo millennio. Presenta inoltre alcuni video realizzati da Chiari con art/tapes/22 e documentazioni video di suoi concerti e performance. La mostra è accompagnata da una pubblicazione (italiano/tedesco) con interviste e testimonianze dei suoi colleghi artisti, in particolare fiorentini (Maria Gloria Bicocchi, Alvin Curran, Giancarlo Cardini, Gian Piero Frassinelli, Daniele Lombardi, Paolo Masi, Lara Vinca Masini, Gianni Pettena e Renato Ranaldi). In mostra sarà possibile ascoltarne le versioni audio, grazie alla collaborazione con Radio Papesse.
In occasione della mostra sono in programma tre eventi serali: Hendrik Folkerts, curatore di documenta 14, terrà una lecture sul ruolo della partitura; il pianista Giancarlo Cardini, uno dei più profondi conoscitori e interpreti dell’opera di Chiari, eseguirà una serie di micro eventi e in chiusura di mostra, Alvin Curran, amico di Chiari fin dai tempi di Musica Elettronica Viva (gruppo nato a Roma nel 1966), eseguirà Chiari ossia dj Beppe meets King Kong da Beethoven.
Ringraziamo Mario Chiari per la sua gentile collaborazione.