Giuseppe ed Emanuele Cavalli – Dalla realtà alla presenza

Informazioni Evento

Luogo
CMC CENTRO CULTURALE DI MILANO
Largo Corsia dei Servi , Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
08/11/2022
Artisti
Giuseppe Cavalli, Emanuele Cavalli
Curatori
Angela Madesani
Generi
fotografia

La mostra, curata da Angela Madesani, propone 70 opere vintage, provenienti dall’archivio Cavalli di Lucera e da collezioni private, con foto in gran parte di Giuseppe Cavalli, insieme a quelle del fratello gemello Emanuele, artista e pittore, capace di straordinarie meditazioni fotografiche.

Comunicato stampa

La mostra, curata da Angela Madesani, propone 70 opere vintage, provenienti dall’archivio Cavalli di Lucera e da collezioni private, con foto in gran parte di Giuseppe Cavalli, insieme a quelle del fratello gemello Emanuele, artista e pittore, capace di straordinarie meditazioni fotografiche.
La Mostra si svolge con il Patrocinio del Comune di Milano e della Regione Lombardia, con la collaborazione del Circolo Fotografico di Milano.

Proprio a Milano nel 1947 su spinta di Giuseppe Cavalli (Lucera 1904 – Senigallia 1961) Mario Finazzi, Federico Vender, Ferruccio Leiss, Luigi Veronesi, danno vita al gruppo La Bussola. Scrive Angela Madesani nel catalogo (Nomos edizioni) che accompagna la mostra:“Quella dei gemelli Cavalli è una delle esperienze più entusiasmanti della storia della fotografia italiana del XX secolo.
La natura della fotografia è in chiave linguistica, superamento dei reparti dei diversi media per una definizione della fotografia solamente come mezzo di ricerca artistica”.

“Noi crediamo nella fotografia come arte”, scriveva Giuseppe Cavalli nel manifesto de La Bussola scritto di suo pugno. Sceglieva con convinzione una strada diversa e opposta allo pseudoromanticismo pittorico da una parte e alla retorica documentaristica del fascismo dall’altra, che confinava la fotografia a soggetto o a documento storico.
Un concetto di fotografia "pura", semplice nella forma, essenziale, rigorosa, dai "toni alti", la "high-key" degli americani.

Il legame con la Milano in movimento si concretizza per Cavalli nella appartenenza come socio del Circolo Fotografico Milanese.
I gemelli sono figli di proprietari terrieri pugliesi con una importante dedizione nel campo della giurisprudenza. Giuseppe si forma a Roma al Collegio dei Gesuiti di Mondragone e si laurea in giurisprudenza, alla Sapienza nel 1929.
Intellettuale di grande cultura, dalla classicità alla letteratura dell'Ottocento inglese, francese, russa, americana, oltre all’amato Zibaldone di Leopardi e ai Pensieri di Pascal; affascinato dal cinema e dallo studio del pianoforte e alla musica dell’amatissimo Bach.

Dal 1939 si trasferisce a Senigallia in provincia di Ancona, dove abiterà fino alla sua morte nel 1961. Da spirito libero e antifascista qual è, rifiuta offerte dal regime. Nel dopoguerra accetta, invece, a Firenze, in occasione dei lavori di ripulitura del Battistero, l'incarico della riproduzione fotografica della Porta del Paradiso affidatogli da Ranuccio Bianchi Bandinelli Direttore Generale delle Antichità e delle Belle Arti.
Sono i dettagli a catturarlo, pochissime sono le foto della totalità: si trova a guardare ancora una volta alla storia dell’arte, seguendo il fratello Emanuele, che, invece, si era formato all’Accademia di Belle Arti.

Le prime prove fotografiche di Giuseppe risalgono alla seconda metà degli anni Trenta
Contano il progetto, l’intenzione, il pensiero, ma anche la capacità di gestione delle ottiche, del negativo, della sua stampa e dunque la qualità dell’esito finale.
“Chi dicesse che la fotografia artistica deve soltanto documentare i nostri tempi...commetterebbe lo stesso sorprendente errore di un critico d'arte o letterario che volesse imporre a pittori o poeti l'obbligo di trarre ispirazione da cose o da avvenimenti determinati, dimenticando (…) che in arte il soggetto non ha nessuna importanza (…). Adoprarsi per la divulgazione di queste idee, affinché si giunga a diffondere tra i fotografi un credo estetico valido è il compito che si prefiggono i componenti del gruppo La Bussola”.
La realtà come rivelatrice di una “altra” presenza che la luce rivela e l’essenzialità come indice di quella presenza.
I soggetti più elementari e curiosi, quotidiani o poveri, scenari pervasivi e realizzati con cura compositiva, legati al nostro “essere nel mondo”, entrano nella visione e nell’arte coinvolgendo lo spettatore in uno stupore che è capacità di nuova conoscenza.
Un bianco e nero dalla luce e dal sapore morandiano. Fotografie che sono risonanze e dialoghi a distanza con Kértesz e, passando da Giacomelli, segnano una strada fino a certo Ghirri
Allo stesso modo anche Emanuele, superandosi a vicenda: artista e pittore, gemello anche nella fotografia, realizza ancor più surreali, moderni e suggestivi scatti.

Scrive Madesani: “Il poeta Leonardo Sinisgalli, conoscitore e appassionato d’arte, scriveva di lui che trasforma le suppellettili in reliquie. Sono forme perfette che richiamano certi Valori plastici, certa arte pierfrancescana. La luce è protagonista, come nel resto della sua ricerca. Martin Harrison ha scritto che le sue immagini sembrano celebrare la luce sia come forza vitale che come essenza stessa della fotografia. Cavalli è, secondo lo studioso inglese, autore di “fantasie” formali, ma in verità il suo soggetto costante è la luce o per meglio dire, la luminosità per se stessa. In mostra anche la bellissima foto Il Solitario, la cui data si colloca prima del 1949 in questa foto è la solitudine esistenziale”

Già nel 1942 Giuseppe Cavalli aveva pubblicato, insieme a fotografi di cui condivideva il pensiero e lo stile, il libro "Otto fotografi italiani d'oggi".
Nel 1954 fonda e dirige un altro gruppo, l’Associazione fotografica MISA a cui aderiscono giovani fotografi come Mario Giacomelli Ferruccio Ferroni, Piergiorgio Branzi e Alfredo Camisa.
Cavalli si inserisce come fotografo, come critico animatore di questo nuovo spazio ideale dell’immagine e la Mostra documenta si irradia il mondo della fotografia del dopoguerra, creando una sensibilità nuova in veri e propri gruppi di fotografi, in senso contemporaneo.

Durante la mostra occasioni per ripercorrere la riflessione critica dei Cavalli, per scuole e pubblico, mettendo in luce il loro contributo europeo e internazionale. Incontri: il 15 novembre h. 18 La luce, da Cavalli a Ghirri con Angela Madesani e Giovanni Chiaramonte; il 22 novembre Immagini di una storia, fotografia italiana con Francesco Jodice, con Rita e Riccardo Marone in occasione della edizione del Catalogo Nomos della loro Collezione 1900/1999.
Visite guidate alla Esposizione per scuole e gruppi.