Giuseppe Formisano – La cerimonia del colore
La mostra nasce da un’idea di far dialogare, dodici opere, ispirate al mito e alla letteratura classica, con la sacralità e la suggestione scenografica, degli spazi interni della Chiesa di Santa Maria del Monastero a Manta (CN).
Comunicato stampa
La mostra nasce da un’idea di far dialogare, dodici opere, ispirate al mito e alla letteratura classica, con la sacralità e la suggestione scenografica, degli spazi interni della Chiesa di Santa Maria del Monastero a Manta (CN).
“...Le immagini di Formisano approdano ora al drammatico, al visionario, come guidate da quell'ardore mediterraneo dove anche l'ironia e il grottesco risultano parte integrante del loro farsi e del loro apparire. Da Pompei e dagli altri luoghi campani, oggi più che mai teatro di continue riscoperte e rivelazioni di un inesauribile patrimonio d'arte pittorica e non solo, l'autore ha ricevuto quell'indelebile impronta che viene a palesarsi nell'originale e audace restituzione di figure del mito classico.
Così la Sibilla, esito quanto mai affascinante della tecnica messa a punto dall'artista, colpisce per la forza che il colore, unito alla bellezza dell'immagine...Si potrebbe azzardare che il pittore insceni e compia una vera ritualità del colore e delle forme, attraversando l'eternità del mito con Narciso, il bacio del Satiro, Leda e il cigno, per giungere alla Venere “tatuata”, còlta in quella posa con specchio, squisitamente velazqueziana, che incontriamo nel capolavoro conservato alla National Gallery di Londra. L'idea dello specchio, qui assente ma potenzialmente intuibile e così frequentata dall'arte di ogni epoca, ci riporta a Narciso, alle pareti affrescate di Pompei, oltre che alle Metamorfosi di Ovidio. Il fanciullo del mito paga un alto prezzo per ottenere la vera conoscenza di sé, la rivelazione del proprio, bellissimo volto ...”
(Ida Isoardi gennaio 2022, estratto dal catalogo)