Giuseppe Gallo – Duplice è il movimento delle cose
Nei nuovi spazi della Galleria Ellebi, in Piazza Ortale n. 20, apre la mostra di Giuseppe Gallo, “un nomade mai solitario – scrive Lorenzo Madaro nel suo testo critico.
Comunicato stampa
Giovedì 28 dicembre, alle ore 18.00, nei nuovi spazi della Galleria Ellebi, in Piazza Ortale n. 20, si inaugurerà la mostra di Giuseppe Gallo, “un nomade mai solitario – scrive Lorenzo Madaro nel suo testo critico – perché attraverso il proprio lavoro compie un viaggio costante, dialogando idealmente con differenti ambiti della ricerca, muovendosi con disinvolta libertà tra differenti linguaggi. Questa mostra segna un ritorno nella propria terra d’origine, la Calabria, un vero e proprio percorso di lettura di alcuni passaggi cruciali della sua pittura, attraverso una selezione ragionata di opere su carte e sculture della produzione più recente, alcune concepite appositamente per il progetto.
“Duplice è il movimento delle cose”, sostiene Giordano Bruno nel suo De magia, aggiungendo “naturale e preternaturale; quello naturale proviene da principio intrinseco; quello preternaturale da principio estrinseco; naturale è quello che armonizza con la natura, la solidità, la generazione; al contrario il preternaturale, è duplice: violento, contro natura, oppure ordinato e coordinabile, non in contrasto con la natura”. Questa riflessione di Bruno ben esprime alcune attitudini primarie del lavoro del maestro, tra i padri nobili dell’arte italiana a partire dagli Ottanta, quando ha esordito, dapprima nel panorama italiano e poi in quello internazionale, con una pittura densa di riferimenti, inquietudini, energia, ironia drastica, mescolando un alfabeto visivo di forme e immagini, parole e citazioni colte, con un fare energico e originale, sempre proteso verso la ricerca di nuove soluzioni visuali.
La storia, per Gallo, è un grande archivio in cui rintracciare immagini, segni, strati, che attraverso tecniche miste traccia sulla superficie dell’opera. Il gesto è parte integrante di un processo primario di espressione, che vede la pittura come mezzo primario di dialogo con un altrove che non è soltanto lontananza dal reale,
ma presupposto essenziale di dialogo con l’essenza dell’armonia delle forme stesse, di volta in volta recuperate, assemblate, ripensate.
Nella sua ricerca estremamente sofisticata sulla radice primaria delle immagini, Gallo costruisce un vero e proprio alfabeto che di volta in volta ricrea e distrugge, ripensandolo con un approccio assieme colto e apparentemente leggero. Dopo oltre quarant’anni di ricerca, il lavoro di Gallo è infatti sempre, estremamente, contemporaneo.
Gallo è uno dei padri nobili dell’arte italiana già dagli anni ‘80, quando ha esordito, dapprima nel panorama italiano e poi in quello internazionale, con una pittura densa di riferimenti, inquietudini, energia, ironia drastica, mescolando un alfabeto visivo di forme e immagini, parole e citazioni colte, con un fare energico e
originale, sempre proteso verso la ricerca di nuove soluzioni visuali”.
Con la mostra di Gallo si inaugurerà anche la nuova galleria Ellebi, uno spazio in cui ha preso forma il particolare progetto della “Dimora d’arte”, all’interno della quale sono state create le “Residenze d’arte”, un luogo di soggiorno per gli artisti nazionali e internazionali e di ospitalità per i viaggiatori e i visitatori. Gli
ospiti vivranno a contatto diretto con l’artista, che potrà risiedere presso la struttura e mostrare ai visitatori le fasi dei suoi lavori.
Gli spazi della dimora, così come le due stanze, ospiteranno opere e sculture di artisti storicizzati fino alle nuove generazioni, artisti che abiteranno lo spazio trasformando la dimora in una residenza vibrante e dinamica.