Giuseppe Gallo – Michelangelo sogna Brancusi
Scultore, pittore e disegnatore, Gallo intreccia linguaggi provenienti da mondi diversi attingendo alla filosofia, alla matematica, alla cosmologia e alla letteratura. I suoi lavori appaiono sospesi tra diversi tempi storici e donano consistenza a pensieri sfuggenti e domande insolute.
Comunicato stampa
Scultore, pittore e disegnatore, Gallo intreccia linguaggi provenienti da mondi diversi attingendo alla filosofia, alla matematica, alla cosmologia e alla letteratura. I suoi lavori appaiono sospesi tra diversi tempi storici e donano consistenza a pensieri sfuggenti e domande insolute.
Michelangelo sogna Brancusi (2022) è il titolo della monumentale scultura che raffigura il volto incantato del Maestro rinascimentale su cui è germogliata la Colonna infinita dello scultore modernista Constantin Brâncuşi. Per l’occasione, l’opera sarà sospesa al centro della piazza del museo, scelta simbolica e spettacolare che sottolinea il rapporto tra antico e contemporaneo, nodo fondante della linea d’indagine del Presidente Vittorio Sgarbi.
Quella di Gallo è infatti un’arte senza tempo che cita i grandi maestri senza categorizzarli per epoche e stili, ma ricercando un’idea primigenia che accomuni stagioni ed espressioni differenti. L’artista non risponde tanto all’affermazione di uno stile quanto a un interrogativo d’ordine squisitamente poetico.
In un ideale connubio con l’iconica architettura, il progetto espositivo si propone come percorso diffuso con sculture, disegni e installazioni esposte nella piazza, nel foyer, nel mezzanino e nel cavedio del museo. In un’alternanza di tecniche e materiali, la monografica su Giuseppe Gallo vede protagoniste 50 opere realizzate dagli anni Ottanta a oggi.
Tema ricorrente della rassegna è la natura, attraverso cui l’artista ribadisce la volontà di legare i propri soggetti ai tempi lenti e profondi del mito invitando a una contemplazione di ordine filosofico, manipolando il tempo e allontanando gli spettatori dalla frenesia cittadina. La natura rappresenta dunque per Gallo l'ambiente-simbolo in cui l’artista rintraccia un fondamentale principio di vita e di poesia.