Giuseppe Lo Schiavo – Génesis
Mostra personale dell’artista fotografo Giuseppe Lo Schiavo a cura del critico d’arte Roberto Sottile.
Comunicato stampa
Il 22 settembre alle ore 19.00 si inaugura presso il Museo Marca di Catanzaro, “Génesis” la mostra personale dell’artista fotografo Giuseppe Lo Schiavo a cura del critico d’arte Roberto Sottile. L’evento rientra nel più ampio progetto GLOCAL nell’ambito della sezione “Attraversare il territorio”, promosso dalla Fondazione Rocco Guglielmo, realizzato in collaborazione con l'Amministrazione Provinciale di Catanzaro, ed è costruito attorno alla complessa ricerca di Giuseppe Lo Schiavo che attraverso la fotografia si pone l’obiettivo di raccontare il rapporto-legame tra uomo e natura. “Una ricerca, una connessione – come scrive Roberto Sottile nel testo del catalogo edito da Silvana Editoriale - in cui l’uomo sta alla natura come la natura sta all’uomo; entità che vivono simultaneamente, nello stesso tempo e nello stesso momento perché fanno parte di quell’insieme, di quel ciclo della vita che genera creazione e diventa realizzazione e correlazione; interdipendenza che “procrea” e si trasforma nell’opera della vita che determina tutti gli insiemi di quello che possiamo definire ecosistema, cioè l’insieme degli organismi viventi e della materia non vivente, che interagiscono e costituiscono un sistema autosufficiente e funzionale. Senza distinzione alcuna. Ne variabili. La fotografia diventa in questo processo di “genesi” il risultato finale, il mezzo naturale; memoria, con la quale catturare un istante capace di condurci “oltre”. Trasgredire, mettersi in gioco, senza spezzare quell’equilibrio e quell’armonia eloquente, che appartiene al “carattere” genetico e all’identità dell’uomo, che l’artista trasferisce nei suoi lavori, come il risultato di una armonizzazione di idee. Un viaggio eccitante, intrapreso dalla necessità di capire; di ritrovare quelle credenziali essenziali nel rapporto-scontro tra uomo e natura. Decodificare questo legame significa riuscire a comporre quella connessione congenita che è alla base della nostra interazione reciproca, con il tempo e con lo spazio che ci circonda. Giuseppe Lo Schiavo ci propone una prospettiva antropologica che si realizza nella sua ricerca e nella sua poetica attraverso la sacralità del legame inscindibile tra uomo e natura”. “Assistiamo – continua Sottile -
ad una trasformazione del paesaggio. Una nuova nascita. Un cambiamento naturale che segue le regole di due forze che apparentemente si oppongono e competono l’una sull’altra per poi congiungersi e diventare una sola energia. Il risultato è un complesso di elementi, struttura perfetta che l’artista ferma nell’immagine fotografica. Istanti di un ciclo naturale che dialogano e parlano il linguaggio universale. L’uomo è creatività. Esso appartiene alla natura perché la natura è l'insieme di tutto ciò che esiste; ne conosce i principi attraverso le sue azioni, ne conosce le sue decisioni e le sue idee. La sua creatività interagisce nel tempo che regola gli attimi infiniti del processo naturale di creazione, che è alla base della scintilla della vita. Genesi, materia e spirito. Un dialogo che l’artista costruisce nella sua visione, e ci restituisce tramite la fotografia; algoritmo perfetto che coniuga attimo, tecnica ed istinto. Una ricerca artistica dai risvolti filosofici-genetici che diventa cardine essenziale dove condividere memoria, cioè quella conoscenza che ci circonda, a cui apparteniamo.”